ASCORBATO DI POTASSIO


Riassunto del libro

ASCORBATO DI POTASSIO

di Guido Paoli

 

PREMESSA DEL REDATTORE

Lo scienziato Pantellini aveva un amico affetto da un tumore inoperabile allo stomaco. Per alleviare i suoi dolori, gli prescrisse bicarbonato di sodio, ma l’amico utilizzò il bicarbonato di potassio e nel giro di alcuni mesi il tumore scomparve.

Allora Pantellini, che era un biochimico, cominciò a fare esperimenti su alcuni malati con tumori avanzati e scoprì che essi traevano tutti beneficio dall’ascorbato di potassio, mentre altri sali del potassio si rivelavano inutili.

Disgraziatamente, la legge permette solo ai medici di esperimentare cure diverse da quelle ufficiali e così i malati non possono trarre beneficio dalle nuove scoperte, mentre i signori della medicina si rifiutano di utilizzarle perché a loro non convengono dal momento che l’ascorbato di potassio non si può brevettare, essendo una sostanza naturale, e quindi non offre possibilità di fare molti quattrini. È meglio per loro utilizzare medicinali costosissimi, che magari uccidono i malati invece di guarirli.

Contemporaneamente non si può affermare che l’ascorbato di potassio guarirebbe numerosi malati, poiché non è consentito fare gli esperimenti e mostrarne i risultati al pubblico.

Conseguentemente è permesso solo di dire che tale integratore non pretende di sostituirsi alle cure ufficiali, ma solo aiutare il malato a stare meglio.

Vedere le istruzioni in fondo a questo blog su come somministrarlo.

 

 

CONSIGLI PER IL LETTORE del dott. Paoli

L’essenziale di questo libro sta nell’introduzione e nel capitolo 6. Gli altri sono stati scritti per far vedere con occhi nuovi il problema.

 

 

INTRODUZIONE

Il dottor Gian Francesco Valsé Pantellini, fiorentino, si definiva il biochimico dei tumori e scoprì che l’ascorbato di potassio è dotato di un’incredibile “virtù” contro il cancro.

Non è vero quanto afferma il mondo accademico, che non ci sono evidenze scientifiche sull’ascorbato di potassio con ribosio. In realtà esse sono riportate sul sito della fondazione Pantellini che ha indirizzo https://valsepantellini.org (e sono ripetute nel capitolo 6 del libro ASCORBATO DI POTASSIO del dottor Guido Paoli).

È sempre più rara nelle università la curiosità scientifica. Si preferisce seguire pedissequamente certezze, interessi e istituzioni acquisite.

Stephen Hawking, tra i principali fisici teorici di tutti i tempi ha “visto” i buchi neri prima che venissero osservati sperimentalmente. A sua volta, Einstein ha detto che l’immaginazione è più importante della conoscenza.

Le discipline scientifiche non devono essere a compartimenti stagni ma aprirsi all’idea della complementarietà. L’alto numero di vite umane che il cancro sta mietendo impone di uscire dalla supponenza e dall’arroganza di pretese verità per aprire la mente e il cuore a una visione diversa.

Questo libro parte dalla convinzione che esiste un difetto di comunicazione cellulare in problemi come il cancro e dal ritenere opportuno evitare la parola guarigione, poiché il cancro spesso si ripresenta nello stesso punto. È piuttosto decisivo impostare un corretto programma di prevenzione.

 

 

CAPITOLO 1 – CONSIDERAZIONI A RUOTA LIBERA

1.1                 Due paroline per cominciare

Sono stati fatti molti passi avanti nel secolo scorso in medicina con l’avvento della biologia molecolare, della biochimica ed altre, ma sono finora andate deluse le speranze che con esse si potessero sconfiggere il cancro e altre malattie degenerative. Forse la causa è stata il supporre che l’uomo fosse una macchina, solo più complessa di quelle meccaniche.

La meccanica newtoniana supponeva che si potessero isolare dal resto i vari sistemi, invece la fisica quantistica ci fa capire che i sistemi non si possono isolare e che l’uomo è il più straordinario e complesso laboratorio di questo pianeta.

1.2                 Suoni, frequenza e musica

Un sistema vivente è una specie di reattore biochimico autopoietico, cioè capace di ridefinirsi continuamente, sostenersi e riprodursi dall’interno, secondo un processo spontaneo ma perfettamente regolato.

Esiste un fenomeno fisico chiamato risonanza coerente, che si può vedere anche su internet cercando ‘sincronizzazione dei metronomi’. Se si appoggiano più metronomi su un tavolo, ognuno di essi batterà il tempo al suo ritmo indefinitamente, ma se il tavolo è sospeso con dei cavi al soffitto, i metronomi si mettono in comunicazione l’uno con l’altro attraverso l’appoggio mobile e in pochi secondi batteranno all’unisono come un corpo di ballo. A maggior ragione ciò avverrà in un organismo vivente secondo il flusso di informazioni derivanti da quello che mangiamo, dalla respirazione, dalle emozioni, ecc.

1.3                 Sistemi attivi e passivi

Un farmacologo ha asserito che in un grammo di materia vivente avvengono in un secondo 1038 eventi chimici (reazioni enzimatiche, ossido-riduzioni, processi metabolici e di auto-organizzazione, meccanismi regolati da opportuni codici di riconoscimento).

Mentre un sistema passivo dipende completamente da chi lo ha progettato e costruito, un sistema attivo è capace di autoregolarsi e auto-organizzarsi. La medicina, secondo Paoli, non va qualificata come scienza ma come una nobile arte in cui si devono utilizzare tutti i mezzi a disposizione, compresi i cinque sensi, arte che consiste nel saper correlare dati e sintomi a volte contraddittori.

1.4                 Coerenza e complessità

Coerenza, in logica, indica la proprietà di un insieme di enunciati da cui non si può derivare una contraddizione.

Coerenza, in fisica, indica la proprietà di oggetti di muoversi all’unisono come un corpo di ballo.

Complessità indica una fenomenologia che riguarda anche i sistemi sociali e non solo i sistemi naturali e si pone l’obiettivo di una comprensione in chiave olistica della realtà superando il punto di vista riduzionista della meccanica classica.

Ipotizzando che il sistema sia aperto (cioè possa scambiare informazioni sotto forma di energia e materia col resto del mondo), ogni volta che viene introdotta un’instabilità si avranno delle biforcazioni e il sistema metastabile si adatterà alle influenze esterne causate dai farmaci sintetici non fisiologici, inquinanti, stress psicofisico, accumulo di metaboliti tossici e metalli pesanti, cibi adulterati e squilibri alimentari. L’adattamento avverrà con meccanismi anabolici e catabolici, di riparazione o di eliminazione. Le sostanze non metabolizzate né eliminate possono causare danni permanenti e creare legami stabili tra molecole. Molte patologie possono essere causate dalle interferenze esterne.

1.5                 Cambiare il paradigma

Il paradigma indica un insieme di teorie, assunti e metodi, taciti o espliciti sui quali si costruisce la coerenza logica già menzionata. Gli scienziati che non sono d’accordo con il senso di quei dati, non lo saranno neanche sul modo di procedere finché il vecchio paradigma non sostituirà quello vecchio.

L’autore ritiene che le scienze biomediche e la biologia molecolare siano entrate in un vicolo cieco perché i geni sono pleiotrofi, cioè hanno la capacità di eseguire funzioni differenti a seconda delle necessità del sistema, cioè il genoma è imprevedibile.

Inoltre, nella migliore delle ipotesi, ricerca e terapia procedono in modo confuso e si stanno preparando ad accettare la cronicizzazione della malattia, ossia a imparare a convivere col cancro.

 

1.6                 Mettere insieme competenze diverse

È attraverso lo sforzo congiunto per mettere insieme competenze diverse che si possono realizzare i progressi più significativi nello studio dei sistemi viventi.

Inoltre, la multidisciplinarietà è solo il primo passo per risolvere il problema poiché occorrerebbe uno scambio vero e proprio con gli altri settori, come succede nei vasi comunicanti, senza invidie e gelosie.

Disgraziatamente gran parte (oltre il 90%) degli investimenti è eseguita dall’industria farmaceutica e pertanto è ricerca sui farmaci, mentre occorrerebbe una ricerca di base che metta in evidenza i meccanismi alla base delle patologie e i modi con cui queste si sviluppano, anche al fine della prevenzione.

La comunicazione diventa solo la notifica all’esterno di ciò che si vuole che venga fuori, senza un reale scambio di informazioni scientifiche di base con gli altri ricercatori. Ciò è grave se si considera che ciò passa sopra la testa di milioni di malati considerando solo l’Italia.

1.7                 Curare l’effetto, la causa o entrambi?

Combattere l’effetto può essere valido nei casi di urgenza e di particolare gravità, ma non dovrebbe diventare il criterio ordinario di organizzazione e programmazione di trattamenti terapeutici lunghi, per gli indubbi effetti tossici omeostatico-metabolici.

Altre scuole mediche hanno per oggetto il malato (cavallo di battaglia dell’omeopatia e della medicina olistica) anziché intervenire sulla malattia.

 

1.8     Le terapie oncologiche

In campo oncologico l’approccio clinico ordinario è quello di seguire in modo costante e acritico protocolli di cura (tipo chemioterapia o radioterapia) senza tener conto delle condizioni della persona: si possono ottenere risultati opposti a quelli attesi, danneggiando anche le cellule sane con l’aggiunta di disastrosi effetti collaterali, come l’abbattimento delle difese immunitarie, in particolare dei linfociti T indispensabili per combattere i virus e le cellule cancerose.

A sua volta, la radioterapia a livello terapeutico se applicata con precisione sub-millimetrica è una preziosa risorsa.

Nel 1870 in Italia morivano di cancro 20 persone su mille, nel 1970 200 su mille. E adesso si è arrivati a una persona su tre.

 

 

CAPITOLO 2 – INTUIZIONE, SCIENZA E METODO SCIENTIFICO

2.1 Gallina vecchia fa buon brodo

Oggi sotto la spinta degli interessi farmaceutici si tende a considerare solo ciò che è stato detto negli ultimi 5 anni, come se quello che è stato detto precedentemente fosse senz’altro da relegare in soffitta. In questo modo si corre il rischio di non arrivare a completare un argomento per la necessità di approfondirne uno nuovo. Bisogna ammettere ciò che non si sa, si devono analizzare i fatti, raccogliere i dati, esporre le ipotesi affinché si possa procedere alla verifica.

2.2 L’esperimento e la curiosità

La scienza deve seguire i canoni dell’obiettività, del rigore metodologico e della riproducibilità dei dati nelle stesse condizioni sperimentali, altrimenti non è degna di essere presa in considerazione. Non basta la pubblicazione di una tesi su qualche rivista scientifica, semplicemente perché è stata esaminata da esperti del ramo che la trovano conforme con ciò che è attualmente accettato dalla comunità scientifica, ma senza la verifica dei dati.

Viceversa, di fronte a un’affermazione presentata come una scoperta, si dovrebbe avere curiosità e sottoporla a verifica, che è uno dei presupposti del metodo scientifico - anziché liquidarla con sarcasmo, superficialità e saccenteria.

2.3 Una “strana” limonata e l’intuizione di Pantellini

Un orafo fiorentino malato di tumore inoperabile allo stomaco ottenne straordinari e inattesi benefici bevendo spremute di limone con l’aggiunta di bicarbonato di potassio, in luogo del bicarbonato di sodio che Pantellini gli aveva prescritto per alleviare i dolori e i bruciori digestivi. Dopo diversi mesi la lastra mostrava che il tumore era guarito. Pantellini allora realizzò tre sali: citrato, tartrato e ascorbato di potassio e col permesso dei loro medici li provò su tre malati di tumore avanzatissimo per 20 giorni ciascuno. I primi due sali non fecero alcun effetto mentre l’ascorbato di potassio produsse un grande miglioramento.

2.4 L’onere della prova

Secondo istruzioni del Ministero della Sanità l’indagine clinica su sostanze che possano avere la caratteristica di attaccare il cancro è compito di esclusiva pertinenza di ospedali, università e CNR. È quindi buffo sentir affermare che è compito di chi propone un dato trattamento fornire lui le prove attraverso la pubblicazione dei dati.

 

 

CAPITOLO 3 – UN PO’ DI FISIOLOGIA CELLULARE

3.1 La cellula

La cellula è la più piccola struttura vivente degli organismi vegetali e animali, meravigliosa ed estremamente complessa, costituita da una membrana, un citoplasma e un nucleo che interagiscono tra loro, malgrado che la biologia molecolare abbia coniato il dogma secondo il quale il DNA non è influenzato da quanto avviene intorno al nucleo.

3.2 La membrana cellulare

La membrana cellulare è costituita da lipidi e proteine in percentuali assai variabili. Essa permette la penetrazione di ioni e molecole per lo scambio di materia e di informazioni tra l’interno e l’esterno della cellula. L’entità degli scambi è proporzionata alla superficie della membrana.

All’interno della cellula esistono organuli (come i mitocondri, il nucleo, ecc,) delimitati anch’essi da membrane che separano ambienti con composizioni chimiche diverse. L’alterazione permanente anche di un solo componente può modificare tutta la funzione della membrana nelle interazioni tra cellule e nella risposta a fattori esterni alla cellula e riflettersi anche sul genoma.

3.3 Il citoplasma

Dentro la membrana sono presenti oltre al nucleo numerose strutture spesso molto complesse quali il reticolo endoplasmatico liscio e rugoso, ribosomi, liposomi, perossisomi, mitocondri, apparati di Golgi, centrioli, microtubuli, microfilamenti. Alcuni di essi sono a loro volta circondati da una membrana che consentono la realizzazione di condizioni diverse per svolgere funzioni differenti nello stesso momento. Inoltre nella cellula sono presenti ioni (sodio, potassio, ecc.) mantenuti a concentrazioni costanti per il controllo delle attività enzimatiche e proteiche.

3.4 Il nucleo

Il nucleo è il centro di controllo genetico della cellula. Il DNA nucleare si trova combinato con istoni, proteine non istoniche e acido ribonucleico.

Anche la membrana del nucleo consente il passaggio di materia in entrambi i sensi.

3.5 I mitocondri

I mitocondri costituiscono le centrali energetiche delle cellule poiché utilizzando il glucosio e l’ossigeno producono l’ATP, molecola energetica.

3.6 Le molecole biologiche

Tutte le cellule sono costituite da quattro tipi di molecole:

le proteine costituite dall’unione ripetuta e secondo sequenze ben precise dei venti aminoacidi fondamentali;

i polisaccaridi

i lipidi

gli acidi nucleici.

3.7 Funzioni cellulari fondamentali

Si tratta della catalisi, realizzata a mezzo degli enzimi;

trasmissione dei segnali chimico-fisici;

reazione agli agenti estranei;

movimento delle cellule rispetto alle altre e il cambiamento di forma;

trasporto all’interno ed esterno di sostanze;

struttura, per la protezione di superfici delicate.

3.8 Gli scambi per diffusione

I canali di membrana permettono la diffusione di ioni per differenza di concentrazione. Non si tratta solo di tubi inerti a permettere la diffusione, ma ci sono proteine che favoriscono il flusso attraverso meccanismi elettrochimici e la variazione di forma delle proteine di canale.

3.9 I meccanismi di trasporto attivo

Il potassio deve stare quasi tutto dentro le cellule, invece il sodio deve stare quasi tutto nella matrice extracellulare. Affinché ciò avvenga, occorre il lavoro delle pompe sodio/potassio che trasportano il potassio dentro le cellule e allora il sodio ne esce. Solo a questa condizione si realizza una differenza di potenziale di 90 mV, la conduzione dei segnali elettrici e altri meccanismi di trasporto e di controllo del volume cellulare, la regolazione enzimatica e la corretta regolazione del rapporto acido-base. Secondo l’autore il mal funzionamento della pompa sodio/potassio innesca il processo della degenerazione cellulare.

3.10 Il gel intracellulare e i glicosamminoglicani

Gli spazi intercellulari rappresentano il 15-20% del corpo umano e costituiscono la matrice intercellulare, una struttura che permette di gestire lo scambio di informazioni tra le cellule. Esso è riempito di fluido interstiziale - derivante dai capillari che contengono acqua e gli elementi costitutivi del plasma, acidi organici e proteine - che rimane intrappolato tra le fibre e i filamenti di glicosamminoglicani.

Quello è il gel intercellulare, che permette rapidi trasporti di molecole.

Fra i glicosamminoglicani va annoverato l’acido ialuronico, completamente solubile in acqua. A sua volta la ialuronidasi catalizza l’idrolisi dell’acido ialuronico facendolo sciogliere totalmente nell’acqua diminuendo così la viscosità. Le cellule tumorali possono modificare il sistema e creare le basi per la formazione di metastasi.

L’organismo è capace di auto-organizzarsi a seconda degli stimoli e dei flussi di informazione che vengono dall’esterno.

 

 

CAPITOLO 4 – BIO-INFORMAZIONE E PROCESSI DI COMUNICAZIONE, OVVERO: PUÒ UNA MOLECOLA ESSERE “INTELLIGENTE?”

4.1 Uno sguardo diverso

Molti scelgono il riduzionismo che consiste nell’analisi sequenziale della catena degli eventi di interazione tra atomi e molecole associati a un processo che si vuole indagare.

Secondo l’autore ed altri, però, lo scopo della scienza è di conoscere i rapporti tra le cose.

4.2 Questione di piani

È bene usare entrambi i metodi – riduzionista e semantico, il quale integra le informazioni - poiché entrambi hanno dei pregi.

È urgente uscire dagli schemi utilizzati finora per studiare i sistemi viventi poiché in questi le comunicazioni tra cellule sono particolarmente importanti. La scienza va avanti quando cerca di oltrepassare i paradigmi poiché le vere risorse sono le idee nuove e la verifica delle ipotesi di lavoro che possono confermare le teorie accreditate e quindi confermare il paradigma oppure dare il via a nuove scoperte che ampliano il paradigma o ne impongono uno nuovo.

4.3 Due parole su sistemi e modelli

Un sistema è un insieme di elementi (ad esempio, il citoplasma cellulare) separato con un confine (es. membrana cellulare) dall’esterno.

Il sistema potrà essere studiato adeguatamente attraverso un insieme di grandezze misurabili che attraverso i loro valori istante per istante ci consentono di avere informazioni sul comportamento del sistema nel tempo e nello spazio. Così conosciamo lo stato del sistema.

Il modello in fisica è un’astrazione che (con un’espressione matematica più o meno accurata, N. d. R.) ci permette di farci un’idea approssimativa di come si comporta e lavora un dato sistema. Si parte dalla divisone del problema in varie parti, ciascuna descritta da un modello parziale. Se, però, il funzionamento di una parte dipende in modo fondamentale dal funzionamento di ogni altra parte, come negli organismi viventi, diventa impossibile avvicinarsi alla soluzione completa del problema.

4.4 Indeterminazione e caos deterministico

Non è possibile misurare contemporaneamente con precisione assoluta grandezze correlate - come velocità e posizione - e ciò impedisce di prevedere il risultato che produrranno e, quindi, come evolverà il sistema dal punto di vista spazio-temporale. Si potrà solo ricorrere ai metodi probabilistici.

4.5 Il modello “chiave-serratura”: domande

In immunologia e in biochimica si insegna agli studenti che tutti i riconoscimenti molecolari sono dovuti a un fatto geometrico-strutturale, come la chiave e la serratura, in un sistema globalmente statico di ligandi e recettori. In questo modo si pensa di trovare medicine che possano trovare la molecola giusta per correggere la malattia.

In realtà non si sa come la medicina faccia a distinguere la molecola malata e c’è anche la questione tempo. Non basta che la molecola A trovi la molecola B, ma che lo faccia velocemente.

4.6 Sapere dove andare?

Due atomi sentono reciprocamente la loro presenza a una distanza ridottissima. Nel caso dell’idrogeno è pari a 0,37 A, uguale al raggio covalente di un atomo di idrogeno (un Angstrom indica una distanza pari a 10-10 metri). A una distanza maggiore i due atomi rischiano di non sentire la presenza l’uno dell’altro.

4.7 La risonanza: codici e mappe per sapere dove andare

La biochimica continua a ignorare il fatto che sarebbe molto probabile la combinazione erronea di molecole che non devono unirsi, semplicemente perché si trovano più vicine di quelle giuste. Dal momento che tali errori sono rarissimi bisogna supporre che esiste un sistema ben coordinato e codificato di riconoscimento.

È il principio fisico della risonanza che entra in gioco come quando si mette un diapason, che sta a riposo, vicino a un altro che è in vibrazione: anche il primo si mette a vibrare alla stessa frequenza. È in questo modo, secondo l’autore, che le cellule e le molecole si riconoscono e si combinano, attraverso il campo elettromagnetico (vedere il paragrafo 4.11).

4.8 Il modello “chiave-serratura”: risposte

Le proteine non hanno strutture statiche ma dinamiche e possono assumere conformazioni differenti e modificare la loro attività funzionale. Sono, pertanto, chiamate proteine allosteriche. Così possono produrre legami deboli, quindi reversibili, con i ligandi (molecole con cui la proteina deve interagire).

4.9 La logica dello sciame

Si è constatato che non è un capo con doti straordinarie ma la capacità del branco di auto-organizzarsi per prendere le decisioni giuste sulla base dell’esperienza per salvarsi dai predatori.

Esse si basano su un controllo decentralizzato, la risposta a sollecitazioni locali e l’applicazione di regole semplici imparate con l’esperienza.

Secondo uno scienziato, 60 anni fa mancava di indagare due aspetti fondamentali: l’acqua e i campi elettromagnetici.

4.10 Il mistero dell’acqua

L’acqua è l’unico elemento che permette la vita e costituisce circa il 70% del peso del corpo. Di essa il 65-70% sta dentro le cellule.

Le reazioni chimico-fisiche avvengono in ambiente acquoso, e particolarmente sotto forma salina, ciò è importante per lo sviluppo dei processi metabolici e fisiologici poiché le molecole d’acqua intervengono non solo come solventi ma anche come reagenti. Proprio l’ambiente salino sembra decisivo per una corretta difesa dell’organismo dagli agenti ossidanti endogeni ed esogeni strutturandosi in macromolecole che orientano correttamente il flusso e il trasferimento di informazioni vibrazionali. Le variazioni locali di ioni H+ e OH- possono modificare la topologia della struttura proteica esposta alle interazioni e di scambiare e trasferire informazioni.

4.11 Campi elettromagnetici e DNA antenna

Sapendo che solo il 2-10% del DNA codifica per le proteine, molti definiscono DNA spazzatura il rimanente, ma altri esperti ritengono che esso, al contrario, controlli la complessità cellulare e indichi al DNA codificante quali geni accendere o spegnere per la sintesi di specifiche proteine.

Si avanza l’ipotesi che il DNA essendo avvolto come un solenoide e costituito da due facce parallele costituisca una sorta di induttore e condensatore che lo rendono capace di captare informazioni dai vari distretti del citoplasma, di immagazzinarle e poi di rilasciarle in forma di energia elettromagnetica.

Va ricordato che ogni elemento chimico si muove ed esprime cariche elettriche che, variando nel tempo, generano un campo magnetico. Così il DNA può sapere come vanno le cose nelle cellule e decidere se è necessario sostituire o costruire proteine in zone precise delle cellule.

 

 

CAPITOLO 5 – CANCRO E DINTORNI

5.1 Cos’è il cancro: cellule impazzite o cellule individualistiche?

L’idea corrente è che il cancro a differenza delle altre malattie - le quali sono attribuite a una causa esterna, come il raffreddore, o interna - non abbia una causa ma si formi per un caso, magari per un difetto costituzionale ereditario.

Al contrario, il biochimico Gianfrancesco Valsé Pantellini - scomparso nel 1999 - mise in evidenza che i meccanismi fisiologici di insorgenza del cancro sono sempre gli stessi e stanno a livello dell’informazione cellulare genetica, cioè a livello della sintesi che genera proteine cattive. Il cancro

·          non è un problema locale ma la manifestazione di un problema interno che coinvolge tutta la persona;

·          e non c’è un unico protocollo di cura valido per tutti, ma occorre tenere conto delle condizioni della persona (alimentazione, emozioni e stress, luogo in cui vive, esposizione a inquinanti ambientali e alimentari, predisposizioni genetiche, infiammazioni croniche e quant’altro.

·          Inoltre, non conta solo l’effetto immediato delle cure ma anche e soprattutto quello a lungo termine.

5.2 Origini

Il cancro non è un problema solo attuale. Esisteva anche al tempo dei dinosauri, ma solo negli ultimi tempi c’è stata un’esplosione di casi di cancro. I medici del diciottesimo secolo lo attribuivano a una vita frenetica che causava una crescita patologica del corpo.

Un docente della Columbia University nel 2011 scriveva che la civiltà non era la causa del cancro, ma lo aveva reso visibile perché non succedeva più di morire tanto spesso prematuramente di molte altre malattie.

L’autore Guido Paoli, invece, crede che lo stile di vita, insieme ad altri fattori, possa portare all’innesco di trasformazioni tessutali e che la diagnosi precoce è utile ma si brancola nel buio quando si ricercano le cause.

5.3 il rebus delle cause: un problema multifattoriale.

Un medico individuò nel nerofumo la causa del cancro ai testicoli dei ragazzini che erano utilizzati come spazzacamini.

Un altro medico attribuì la leucemia alle infiammazioni croniche e questo oggi è confermato.

Allora furono coniati i termini iperplasia e ipertrofia per le modalità di crescita anomala delle cellule.

Si suppose anche che esistono virus oncogeni, cioè capaci di causare modificazioni genetiche. Peraltro certi fenomeni virali (per es. Epstein Barr virus) sono indistinguibili da fenomeni oncologici se non si fa un’accurata analisi.

Anche nelle piante si formano tumori.

I fattori che causano un cancro sono:

fumo di tabacco,

alimentazione,

ereditarietà,

virus, agenti infettivi ed infiammatori,

stress psicofisico,

inquinanti ambientali

e non si tratta di una minoranza esigua. Da questi fattori deriva una mutazione se l’organismo non è in grado di eliminare l’elemento tossico, ma si avranno comunque problemi respiratori o circolatori.

5.4 Lo stress ossidativo: il denominatore comune

Quando l’organismo non riesce a distruggere i radicali liberi, essi danneggiano la membrana cellulare e le varie pompe, in particolare quella del sodio/potassio, che funzionando meno, lascia entrare nelle cellule molto più sodio e uscire il potassio, così si riduce il potenziale di membrana, si alterano il pH e i processi ossido-riduttivi col risultato che le cellule degenerano.

Il rimedio comune a tutto ciò secondo Pantellini e Paoli è l’ascorbato di potassio con ribosio grazie al quale l’acido ascorbico combatte l’ossidazione e – come farebbero le pompe sodio/potassio, se fossero efficienti - trasporta all’interno delle cellule il potassio il quale caccia fuori l’intruso, cioè il sodio, insieme allo zucchero di cui hanno grande bisogno le cellule tumorali per proliferare. Quelle anomalie, oltre ai tumori, favoriscono anche le malattie autoimmuni e l’invecchiamento delle cellule.

Normalmente l’organismo è in grado di difendersi da sé con vari mezzi: bilirubina, ceruloplasmina, acido urico, SOD, catalasi, GSH ed enzimi di supporto, melatonina, ubichinone, vitamina C, la vitamina E e l’acqua che tramite l’ossigeno e l’acqua ossigenata erode la membrana dei microrganismi.

Il problema diventa serio quando la capacità dell’organismo di combattere i radicali liberi è insufficiente. Si comincia ad avere la perossidazione dei fosfolipidi, poi danni alle membrane e in seguito anche al DNA.

(I processi infiammatori e infettivi fanno aumentare il numero dei leucociti, soprattutto dei neutrofili).

5.5 Le linee di difesa principali

L’essere umano è uno dei pochi animali che non sono capaci di produrre la vitamina C andando così incontro allo scorbuto, che secondo Pantellini e Irwin Stone è una forma precancerosa. I marinai ne hanno subito le conseguenze fino alla metà del 18° secolo: sanguinamenti spontanei, dolori muscolari diffusi, astenia fino alla morte. L’assunzione di vitamina C permette di ripristinare un processo completo di protezione per mezzo di vari sistemi di ossido-riduzione.

5.6 Gli indicatori di stress ossidativo

Si potrebbero utilizzare come indicatori dello stress ossidativo gli idroperossidi (ROOH), i prodotti (avanzati) dell’ossidazione delle proteine (AOPP) che possono indicare un aumento del ferro intra-eritrocitario e plasmatico debolmente legato alle proteine (NPBI), altamente tossico se presente in concentrazioni elevate. Gli isoprostani sono lipidi biologicamente attivi. Essi indicano la perossidazione lipidica dell’acido arachidonico e, infine, il cortisolo fisiologico che col suo incremento può indicare una risposta metabolica ad agenti patogeni, risposte infiammatorie e ossidazione.

 

 

CAPITOLO 6 LA MOLECOLA INTELLIGENTE

6.0 Il capitolo zero

Si è tutti d’accordo che il cancro è un problema multifattoriale, ma non altrettanto che tutti i fattori scatenanti abbiano un denominatore comune e che una sola sostanza possa avere le caratteristiche giuste per contrastare la proliferazione incontrollabile.

La differenza tra i vari tipi di tumore sta semplicemente nel modo differente in cui i vari tipi di cellule sintetizzano proteine anomale.

Le cellule hanno la capacità di riconoscersi e di scegliersi consapevolmente, attraverso le leggi della biofisica.

6.1 La molecola

L’ascorbato di potassio con ribosio è un composto piuttosto semplice ma capace di produrre effetti straordinariamente importanti con un dosaggio fisiologico poiché l’organismo la riconosce come parte di sé. Le quantità sono:

acido l-ascorbico                 mg 150

bicarbonato di potassio       mg 300

d-ribosio                             mg      3

da sciogliere in 20 ml di acqua senza usare un cucchiaino metallico.

Non bisogna meravigliarsi che dosi così piccole possano produrre effetti straordinari. È come la bomba atomica che non produce effetto finché l’uranio U235 sta lontano dall’uranio U238.

6.2 Gli elettroliti e la loro funzione metabolica

Gli elementi chimici necessari alla vita sono gli elementi base (rappresentano una percentuale dall’1 al 55% del peso corporeo) e gli elementi traccia sono invece in quantità minime e sono indispensabili per una corretta forma e attività di enzimi e proteine.

Un medesimo elemento può risultare carente o tossico secondo le dosi. A piccole dosi si rivela un antidoto, a dosi eccessivo è perfino letale.

Tra gli elementi base sono 4 metalli – sodio, potassio, calcio e magnesio - che sono dei cationi, ioni positivi pronti a legarsi con gli anioni, cioè ioni negativi. L’elemento dominante a livello extracellulare è il sodio, mentre il potassio lo è dentro la cellula. Quando per una qualunque ragione si alterano i livelli di tali elementi all’interno e all’esterno, si attivano i meccanismi di diffusione semplice o di trasporto attivo delle cosiddette pompe (proteine di membrana) per ripristinare il giusto equilibrio le quali consumano anche oltre il 30% dell’energia prodotta dalla cellula. Anche altri elementi hanno una concentrazione diversa all’interno della cellula rispetto all’esterno.

Essi hanno una funzione decisiva come elementi reversibili: costruzione e attivazione degli enzimi ai quali è affidata la maggior parte del metabolismo cellulare, ma tutto ciò viene trascurato nell’insegnamento agli studenti e si insegna solo quanto concerne il mantenimento del bilancio osmotico e la trasmissione dei segnali nervosi e si menzionano solo sodio, calcio e magnesio.

6.3 Il potassio

Un adulto di 75 kg dovrebbe avere 117-147 g di potassio. Esso viene assorbito rapidamente poiché l’iper-potassiemia rapida e incontrollata produrrebbe gravi rischi cardiaci poiché l’eliminazione renale è piuttosto lenta (alcune ore). L’assorbimento cellulare e l’escrezione renale è mediata da alcuni ormoni: insulina, adrenalina e soprattutto aldosterone.

Il potassio è eliminato anche con le feci e col sudore. Era consigliata in 3,1 gr. al giorno l’assunzione di potassio, ma ora 3,5. Una corretta assunzione di potassio con la dieta consente di regolare la pressione sanguigna anche nelle persone ipertese poiché consente di aumentare l’eliminazione del sodio

Il potassio è fortemente implicato nel mantenere la pressione osmotica. La pompa sodio/potassio è fondamentale per mantenere il gradiente di concentrazione tra Na e K, essenziale anche per il potenziale di membrana delle cellule eccitabili.

Un eccesso di potassio si potrebbe verificare solo in presenza di problemi renali, mentre una carenza è molto più facile a causa di un’assunzione inadeguata.

Il potassio svolge un ruolo fondamentale in:

crescita, moltiplicazione cellulare e pH;

attivazione e stabilità enzimi;

contrazione muscolare;

attività cardiaca;

metabolismo cellulare;

conduzione nervosa.

mantenimento di una normale pressione.

Nei telomeri che intervengono nella duplicazione cellulare, sono presenti 4 guanine che sono stabilizzate dal potassio. Se al suo posto ci fosse il sodio la duplicazione cellulare non avverrebbe correttamente.

Quando inizia il processo di cancerogenesi i gruppi pirrolici sembrano inattivati da uno squilibrio sodio/potassio con modificazioni acido-base.

6.4 Il sodio

Il catione sodio regola il bilancio idro-salino dell’organismo. Esso è presente soprattutto nell’ambiente extracellulare e ne mantiene il corretto volume di liquidi, è implicato nella trasmissione degli impulsi nervosi. Un eccesso di sodio fa trattenere più liquidi nei tessuti extracellulari. Svolge un ruolo cruciale nella conduzione dei segnali elettrici e nella percezione sensoriale.

6.5 La pompa sodio/potassio

La condizione fisiologica della cellula a riposo è legata alla differenza di concentrazione tra citoplasma e ambiente extracellulare degli ioni coinvolti, soprattutto potassio, sodio e cloro che normalmente genera una differenza di potenziale (d.d.p.) pari a circa -90 mV tra esterno e interno (che è più elettronegativo) della cellula.

La pompa sodio/potassio ha la funzione di mantenere tale d.d.p. che è essenziale per le funzioni cellulari. Nelle cellule tumorali si constata una depolarizzazione, cioè una d.d.p. tra -10 mV e -30 mV. Secondo Pantellini ciò avviene a causa di un incremento della concentrazione del sodio.

La pompa sodio potassio consente l’ingresso di 2 atomi di potassio contro l’uscita di 3 atomi di sodio con consumo di Atp. Tale pompa funziona solo in presenza di sodio e potassio (e di Atp, che secondo l’autore, ha bisogno del ribosio per il trasporto). Tanto Pantellini che Paoli pensano che l’alterazione dell membrana cellulare a causa dello stress ossidativo generi una modifica dei processi di ossido-riduzione tra le molecole citoplasmatiche e nella forma delle stesse che porterebbe all’innesco del processo cancerogeno.

6.6 l’acido ascorbico

L’acido ascorbico (vitamina C) è uno dei principali antiossidanti idrosolubili presenti nei sistemi biologici e 150 mgr di vitamina C generano una forte acidità, che viene neutralizzata, in un minuto appena, aggiungendo una base come i 300 mgr. di bicarbonato di potassio. L’acido ascorbico è instabile per cui perde la sua capacità di antiossidante se sta esposto all’aria a lungo e genera forti dolori di stomaco. Anche l’esposizione alla luce e all’umidità lo ossida.

Invece al buio e all’aria secca si degrada molto lentamente. Può al contrario trasformarsi in ossidante e stimolante della produzione dei radicali liberi in presenza di ioni metallici e di ossigeno, nel qual caso si trasforma in acido deidroascorbico.

Immesso nel nostro organismo, forma facilmente sali combinandosi coi metalli che incontra.

È bene consumare almeno 70-80 mgr. di acido ascorbico, ma piuttosto più del doppio. In carenza di esso il collagene diventa instabile e i capillari divengono fragili e più soggetti alle ferite che richiederanno più tempo per guarire, si avrà anemia, apatia, dolori muscolari e articolari.

Oggi lo scorbuto rischia di tornare in auge a causa dei cibi spazzatura o precotti. Dopo l’ingestione, l’acido ascorbico è assorbito proporzionalmente alla dose assunta almeno per i due terzi nell’intestino tenue. Pertanto, se questo è danneggiato occorre aumentare le dosi per ottenere un assorbimento sufficiente, nonostante eventuali percentuali di perdita. Una volta assorbita, la vitamina C cresce soprattutto nei globuli bianchi e nelle piastrine, nel fegato, ipofisi e corteccia surrenale. Comunque è probabile che anche altri tessuti ne facciano uso, specialmente quello connettivo.

Sono molte le funzioni dell’acido ascorbico: interviene nella difesa dai radicali liberi, rende biodisponibile il ferro e ne aumenta l’assorbimento, attiva l’acido folico, sintetizza il collagene (elasticità dell pelle), sintetizza ormoni surrenali e tiroidei, neurotrasmettitori, secrezione di progestina, tessuti connettivi (accrescimento denti e ossa), ma ad alte dosi può diminuire l’efficacia degli anticoagulanti. Il fabbisogno aumenta con l’attività fisica, stress mentale, alcolismo, fumo, diabete. La carenza favorisce l’arteriosclerosi.

Contrariamente a quanto si crede comunemente, nel cancro l’acido ascorbico (N. d. R.: ma forse si riferisce all’ascorbato di potassio) ha effetto non tanto come antiossidante, ma perché trasporta il potassio a livello della membrana cellulare sostituendo la pompa sodio potassio quando l’Atp-asi non funziona correttamente.

6.7 Il ribosio

È lo zucchero più strettamente legato alla biosintesi dei nucleotidi e fa parte del corredo cellulare. È chiamato a controllare processi metabolici determinanti e vitali come la sintesi e il recupero dei composti energetici, precursore dell’ATP, del RNA e DNA, è implicato nella sintesi della vit. B2e B12 e di diversi aminoacidi. È presente nella misura di 1,6 mg in 100 ml di sangue. Penetra nelle cellule molto più facilmente di altri zuccheri.

Velocizza l’ingresso del potassio nelle cellule e si consuma molto meno rapidamente dell’acido ascorbico.

Il ribosio ha una permeabilità – capacità di attraversare la membrana cellulare - assai maggiore di altri zuccheri e lavora in sinergia con l’acido ascorbico nel trasportare il potassio all’interno della cellula.

In condizioni normali l’organismo riesce a produrre da sé tutto il ribosio di cui ha bisogno, ma ciò non avviene nelle malattie cardiache e vascolari periferiche, degenerazioni neuromuscolari e cancro.

6.8 Il modello interpretativo

Le cellule cancerose funzionano in regime fermentativo, in assenza di ossigeno, pertanto hanno bisogno di molto glucosio –che ha bisogno del sodio per entrare nelle cellule - per il loro metabolismo. Secondo Pantellini è proprio lo squilibrio tra sodio e potassio che la cancerogenesi viene innescata. Pertanto, il ribilanciamento di sodio e potassio potrebbe contrastare il processo degenerativo facendo uscire dalla cellula il sodio che si porta dietro il glucosio non metabolizzato.

(Certamente le cellule hanno bisogno di glucosio, ma possono ricavarlo dai carboidrati e dai grassi. Quando si ha il tumore bisogna ridurre le fonti di zucchero, soprattutto quello raffinato - dolci, dolcificanti e quant’altro).

Quando le membrane cellulari sono diffusamente danneggiate, le pompe sodio/potassio non funzionano più con la conseguenza che gli elettroliti attraversano la membrana per diffusione, ossia il potassio tende a uscire dalla cellula e il sodio tende a entrare portandosi dietro molto zucchero e così nutre ancora di più il tumore.

Le tre dosi al giorno (ogni 8 ore, per la durata della vitamina C nell’organismo) fanno sì che il potassio entri nelle cellule e spinga fuori il sodio insieme al glucosio, sicché le cellule tumorali non hanno più la benzina per duplicarsi e potrebbero anche arrivare a morire.

Si dovrà però adottare la precauzione di non somministrare il composto

nei giorni effettivi di chemioterapia

o la dose più vicina alla radioterapia nel giorno di trattamento.

Questo composto si può usare anche a scopo preventivo. L’autore di questo libro testimonia di prenderlo da oltre 40 anni.

Chiunque può assumere questa molecola, ma devono fare molta attenzione le persone a rischio di ictus o ischemia o con episodi recenti, le persone in dialisi e quelle con complesse situazioni cardiache.

Negli adulti se ne propone la somministrazione preventiva di una dose al giorno, la mattina a digiuno 20-30 minuti prima della colazione, senza miscelare i componenti con cucchiaino metallico oppure 45 minuti prima di uno dei pasti principali (salvo diversa indicazione di un esame del sangue completo e di un’anamnesi remota e familiare).

È opportuno che sia un medico a stabilire la dose.

È possibile che si abbia un aumento temporaneo di pressione. Pertanto, coloro che soffrono di ipertensione dovrebbero controllarne i valori sempre alla stessa ora e magari diluiscano la miscela con una maggiore quantità di acqua.

6.9 I dati sulla sopravvivenza (di orientamento)

Pantellini non era un medico ma un biochimico e non poteva visitare i pazienti né tenere cartelle cliniche ma solo organizzare gli eventuali dati che le persone o i loro medici comunicavano. Non erano dati omogenei ma indicativi nel far vedere che l’assunzione regolare della molecola intelligente non può essere considerata una bufala. Tutte le persone erano in una fase avanzata della patologia, con vari trattamenti chemioterapici e interventi chirurgici pregressi; circa il 70% si trovava ancora sotto protocolli terapeutici. Il restante 30% si riferiva a persone che avevano abbandonato i protocolli proposti a causa di importanti effetti collaterali.

Confrontando la sopravvivenza a 10 anni si scopriva che essa era di poco differente da quella a 5 anni e, quindi, si poteva pensare che chi raggiungeva i 5 anni, per parecchi tipi di tumori aveva buone probabilità di arrivare anche ai 10 anni.

Inoltre dati riferiti dai medici curanti di 1200 pazienti mostrano che i dolori, la dispnea, la tosse, la nausea, il vomito e l’astenia diminuivano progressivamente.

A quell’epoca l’integrazione era quasi tutta da attribuire al metodo Pantellini ed era costituita dal solo ascorbato di potassio (non si era ancora iniziato ad aggiungere il ribosio).

L’autore ritiene, pertanto, che l’ascorbato di potassio possa essere una risorsa importante per le persone che ne fanno uso anche solo per migliorare la qualità della vita senza ostacolare le terapie, essendo solo un’integrazione complementare.

6.10 I dati oggi

Purtroppo la fondazione Pantellini non può sviluppare statistiche sulla permanenza in vita perché non è un ambulatorio o un ospedale e a volte i malati in cura non comunicano i dati, come un tale che – dopo 20 anni - sentendosi bene non voleva far perdere tempo ai medici. Per di più le persone che si rivolgono alla fondazione Pantellini seguono o hanno fatto le cure più svariate o le hanno abbandonate.

Sarebbero più significative relazioni dettagliate di sintomi, segni, diagnosi, trattamenti terapeutici e follow-up di persone di cui si dispongono dati completi e aggiornati nel tempo.

In questi ultimi anni è stato fornito l’ascorbato di potassio con ribosio a dei bambini affetti da malattie rare – come le collagenopatie – o orfane (quelle per le quali non si conoscono cure) e i risultati sono stati incoraggianti, procurando un chiaro miglioramento delle condizioni generali tra cui una significativa riduzione dello stress ossidativo che normalmente è molto elevato e che gioca un ruolo importante nella cancerogenesi.

6.11 Considerazioni a margine

La malattia può essere anche un’occasione per rivedere le proprie posizioni, poiché non deriva solo dall’esterno e si sono ignorati i segnali che qualcosa non andava. È inoltre importante anche credere nella strada che si sceglie di seguire, invece di lasciarsela imporre da altri.

Nessuno possiede tutta la verità e non dovrebbe stare arroccato sulle proprie posizioni ma collaborare per il bene delle persone.

6.12 I dati di laboratorio

Gli esperimenti hanno dimostrato che l’ascorbato di potassio ha un’azione protettiva sull’emoglobina umana pari all’80% rispetto a un potente ossidante come l’APH (acetilfenilidrazina) che in poche decine di minuti porta a un’irreversibile ossidazione.

È stato anche dimostrato che l’ascorbato di potassio non è genotossico, cioè non produce mutazioni nel DNA.

Il solo bicarbonato di potassio protegge poco dall’ossidazione, l’acido ascorbico protegge molto, l’ascorbato di potassio un po’ meno, però in questo caso l’acido ascorbico svolge la funzione di trasporto del potassio dentro la cellula.

L’ascorbato di potassio produce un effetto genotossico nelle cellule tumorali quanto più aumenta la dose, ma non lo causa in quelle sane.

L’ascorbato di potassio con ribosio non produce alcun effetto genotossico sulle cellule tumorali né su quelle sane, ma riduce le riserve energetiche delle prime cercando di affamarle.

Il ribosato di potassio (RK) protegge quasi quanto l’ascorbato di potassio con ribosio.

Esistono sostanze nutritive che attirano le cellule tumorali ma se queste sono trattate con ribosato di potassio sono inibite ad avvicinarsi alle sostanze suddette.

 

 

Conclusioni

L’autore è convinto che l’ascorbato di potassio con ribosio, molecola intelligente, sia una straordinaria risorsa per tutte le persone, per semplicità, mancanza di effetti aversi - dal momento che l’organismo la riconosce come propria - e per i costi contenuti.

* * *

Fondazione Pantellini:

Sito: https://valsepantellini.org

UFFICIO ITALIA

Indirizzo: Via G. Campani 52, 50127, FIRENZE

Telefono numero: +39 055 499 634. Fax: +39 055 0763677

Email: fondazione@valsepantellini.org


Nike RCK è un integratore costituito da due gruppi di bustine che contengono:

·          Acido ascorbico (vitamina C) con D-ribosio

·          Bicarbonato di potassio.

Si può chiedere in farmacia o acquistare tramite internet.

Le bustine vanno versate in un bicchiere contenente 20 ml d’acqua cioè circa un dito e lasciarle sciogliere per un minuto, mescolando magari con uno stecco di legno anziché con cucchiai metallici - e poi bevute 30 minuti prima della colazione o 45 prima di uno dei pasti principali se si vuole, possibilmente, prevenire i tumori.

Invece, coloro che ne sono già affetti prenderle ogni 8 ore, ma se ne astengano i giorni in cui fanno la chemioterapia. Se invece si sottopongono alla radioterapia saltino solo la dose più vicina.

Sarà bene sentire il medico per la dose.

 

Sul sito della fondazione, però, si leggono queste istruzioni:

Come si usa?

Il composto si prepara al momento del consumo mescolando l’acido L-ascorbico o l’acido ascorbico con ribosio con il bicarbonato di potassio in 20cc d’acqua, senza utilizzare il cucchiaio metallico (già che comporterebbe un potenziale rischio di ossidazione dell’acido ascorbico).

L’assunzione preventiva del composto negli adulti, in linea generale, ne prevede la somministrazione di una dose al giorno, la mattina a digiuno (salvo diversa indicazione sulla base dei parametri ematochimici)

In presenza di patologia oncologica e sempre opportuno che venga fatta una valutazione da personale competente per suggerire le dosi più idonee caso per caso.

Sempre in via del tutto generale, nei bambini si possono differenziare le dosi per la prevenzione in funzione dell’età:

Da 3 a 12 anni: una dose una volta la settimana

Da 12 a 15 anni: una dose due volte a settimana

Da 15 a 18 anni. Una dose a giorni alterni

Anche per la gravidanza, in generale, si consiglia sempre una dose per settimana di ascorbato di potassio senza ribosio.

*Non deve essere assunto nei giorni di eventuale trattamento chemioterapico. Durante la radioterapia le modalità devono essere definite in accordo con il medico della fondazione o con uno dei medici accreditati. 



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è il mio blog più grande sull’igienismo. In esso oltre a un’introduzione all’igienismo riporto un repertorio con la sintesi delle terapie igieniste – ma a volte anche di altre scuole, salvo quelle della medicina ufficiale - in cui mi è capitato di imbattermi per centinaia di patologie.

 

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riporta in otto pagine le fotocopie di altrettanti numeri della rivista IL CERCA SALUTE di Adriano Panzironi. Preciso che tale metodo potrebbe essere adatto soltanto alle persone che hanno il gruppo sanguigno zero - a quanto dice di tale gruppo sanguigno la dottoressa Di Fazio (vedere il blog il-cibo-che-cura) - che tollerano meglio degli altri le proteine animali, le quali insieme alla verdura sono la base dello stile life120, raccomandato dal signor Panzironi.

 

https://il-cibo-che-cura.blogspot.com

è la sintesi del libro IL CIBO CHE CURA IL CIBO CHE AMMALA dell’oncologa Maria Rosa Di Fazio del Sistema Sanitario di San Marino. Ci insegna quali cibi aiutano a mantenersi in salute e a guarire e quali sono invece da evitare perché favoriscono le malattie e ostacolano la guarigione.

                               Al momento tale sintesi è incompleta.

 

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è la sintesi del libro IL GULAG DELL’AIDS dell’igienista Albert Mosséri. Nell’ultimo capitolo sono riportati parecchi casi di guarigione di malati guariti senza medicine col metodo igienista, cercando di rinforzare il sistema immunitario piuttosto che di preoccuparsi di uccidere i virus. Nell’ultimo capitolo sono riportati vari casi di malati dati per insalvabili dai medici e invece guariti senza medicine con i metodi naturali.

 

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                               è la sintesi del libro LA VERITA’ SUL CANCRO di Ty Bollinger, esperto di culturismo che dopo aver perso in dieci anni sette congiunti a causa del cancro, è andato in giro per il mondo alla ricerca di eventuali metodi di cura migliori di quelli ufficiali e ne ha scoperti parecchi che sono anche meno costosi e assai più efficaci. Riferisce come i Rockefeller e i Carnegie hanno ottenuto riforme che hanno privato gli Americani della liberta’ di cura e, a loro imitazione, i popoli dell’occidente.

 

https://lasaluteconglialimenticompatibili.blogspot.com

è la sintesi del libro LA SALUTE CON GLI ALIMENTI COMPATIBILI dell’igienista Albert Mosséri, non ancora pubblicato in lingua italiana, quantunque io l’abbia tradotto quattro anni fa.

Secondo gli igienisti non è bene mescolare nello stesso pasto ogni sorta di alimenti, poiché ognuno di essi ha bisogno di un grado diverso di acidità dello stomaco: le conseguenze possono essere dolori gastrici, fermentazioni, ulcera, ecc. Pertanto insegna quali alimenti si possono mangiare nel medesimo pasto.

 

https://libertadicura.blogspot.com

esprime le ragioni per cui si dovrebbe restituire ai cittadini la libertà di cura, invece di permettere di fatto all’industria farmaceutica di decidere per loro, oltre alle proposte di legge per realizzare in concreto la libertà di cura.

 

https://mortalita-da-coronavirus.blogspot.com/

nella home page riporta i dati più recenti del numero progressivo di morti subiti da centocinquanta Paesi del mondo e la loro posizione nella graduatoria per mortalità in rapporto al numero degli abitanti. Nelle varie pagine, poi riporta la situazione alla fine dei vari mesi da gennaio 2020.

 

https://omeopatia-alternativa-alla medicina

                               sintesi del libro OMEOPATIA, UN’ALTERNATIVA ALLA MEDICINA UFFICIALE del dottor Max Benjamin. Ci dà un’informazione su come Hahnemann ebbe la felice intuizione che lo condusse a inventare un metodo di cura efficace a guarire malati per i quali la fanfarona medicina ufficiale non aveva potuto fare nulla.

(Stupide argomentazioni contro l’omeopatia:

-          1) Che le medicine omeopatiche, sono così diluite, con l’acqua, da non essere state nemmeno a contatto con l’acqua con cui si è diluita la sostanza iniziale.

Si può rispondere loro che – a quanto ci insegnano - i radicali liberi rubano un elettrone a un’altra molecola col risultato di trasformarla in un radicale libero e questa molecola recupera l’elettrone che le è stato rubato trasformandone un’altra in un radicale libero. E’ forse necessario che quest’ultimo sia stato a contatto col radicale libero che ha avviato la catena di trasformazioni? Peraltro, è molto probabile che i produttori di farmaci omeopatici millantino diluizioni altissime per rubare clientela ai concorrenti per approfittare dell’affermazione che quanto più un farmaco è diluito più è efficace. Mi pare che Hahnemann non si spingesse oltre la trentesima diluizione centesimale. A sua volta nel suo libro TRAITé DE MATIERE MEDICALE OMEOPATIQUE Léon Vannier che descrive l’azione di oltre trecento farmaci omeopatici prevede diluizioni che arrivano al massimo alla nona centesimale.

 

2) L’omeopatia cura il male col male.

Degli studiosi hanno scoperto che le sostanze diluite hanno un effetto di stimolazione delle funzioni dell’organismo mentre le sostanze concentrate le inibiscono e viceversa (Vedere Omeopatica terapia sull’ENCICLOPEDIA UNIVERSALE TRECCANI)

 

 

3) I farmaci omeopatici agiscono come un placebo.

Fingendo che sia così, perché non li utilizzano anche loro affinché i malati non soffrano o guariscano? O altrimenti perché cercano di escludere i medici omeopatici dagli ospedali? Dunque, essi vogliono che la gente soffra o muoia pur di fare quattrini su di essa!

 

4) L’omeopatia è acqua fresca.

 …e la medicina ufficiale è vino tiepido! Nella prefazione all’ottava edizione del libro citato al punto 1 l’autore afferma che l’omeopatia è in pericolo perché coloro che si definiscono omeopatici arrivano a prescrivere insalate di 20 o 25 rimedi da prendere nello stesso giorno e che conducono fatalmente all’insuccesso che scoraggia il paziente e gli fanno pensare che l’omeopatia non agisce.

Dovrebbero, invece, studiare bene i farmaci omeopatici.

Pertanto, sono caso mai gli omeopatici l’acqua fresca, non l’omeopatia. Ciò avviene per colpa dei Governi che non istituiscono facoltà di laurea in omeopatia affiancate a delle cliniche in cui i futuri omeopati possano addestrarsi all’uso dei farmaci omeopatici, mentre oggi gli aspiranti omeopati possono solo accontentarsi di brevi corsi tenuti da medici omeopatici volenterosi, magari mediocri essi stessi.

 

https://organon-dell-arte-del-guarire.blogspot.com

è la sintesi del libro base ORGANON DELL’ARTE DEL GUARIRE del fondatore dell’omeopatia, il medico tedesco Hahnemann. Vi si insegnano le regole da rispettare accuratamente nella diagnosi delle patologie, nella sperimentazione in persone sane delle sostanze da usare in seguito nella terapia, nella preparazione dei farmaci omeopatici e nella loro prescrizione.

 

https://potassioascorbato.blogspot.com

è la sintesi del libro ASCORBATO DI POTASSIO del dottor Guido Paoli, vice presidente della fondazione ValséPantellini, che si occupa della cura dei tumori con ricorso all’ascorbato di potassio il quale avrebbe guarito numerose persone.

Il potassio deve stare quasi tutto dentro le cellule, invece il sodio deve stare quasi tutto nella matrice extracellulare. Affinché ciò avvenga, occorre il lavoro delle pompe sodio/potassio che trasportano il potassio dentro le cellule e allora il sodio ne esce. Solo a questa condizione si realizza una differenza di potenziale di 90 mV tra esterno ed interno della cellula, la conduzione dei segnali elettrici e altri meccanismi di trasporto e di controllo del volume cellulare, la regolazione enzimatica e la corretta regolazione del rapporto acido-base.

Nei malati di tumore si riscontra sempre un abbassamento tale differenza di potenziale tra 10 mV e 30 mV.

 

https://saluteradiosacoldigiuno.blogspot.com

                               è la sintesi del libro SALUTE RADIOSA COL DIGIUNO dell’igienista Albert Mosséri, che riferisce anche casi di guarigione con l’igiene naturale.

 

https://sistema-immunitario.blogspot.com

è la sintesi del libro SISTEMA IMMUNITARIO LA PIU’ POTENTE DELLE MASCHERINE della dottoressa oncologa Maria Rosa DI FAZIO col dottor Philippe Lagarde, altro celebre oncologo. Fa comprendere che esistono alimenti che rendono cieco e sordo il microbiota intestinale, che dovrebbe invece allertare il sistema immunitario e mettere l’organismo in condizioni di riconoscere e attaccare le sostanze nemiche invece di lasciarle entrare nel sangue.





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