ASCORBATO DI POTASSIO
Riassunto
del libro
ASCORBATO DI POTASSIO
di
Guido Paoli
PREMESSA DEL
REDATTORE
Lo scienziato Pantellini aveva un
amico affetto da un tumore inoperabile allo stomaco. Per alleviare i suoi
dolori, gli prescrisse bicarbonato di sodio, ma l’amico utilizzò il bicarbonato
di potassio e nel giro di alcuni mesi il tumore scomparve.
Allora
Pantellini, che era un biochimico, cominciò a fare esperimenti su alcuni malati
con tumori avanzati e scoprì che essi traevano tutti beneficio dall’ascorbato
di potassio, mentre altri sali del potassio si rivelavano inutili.
Disgraziatamente, la legge permette
solo ai medici di esperimentare cure diverse da quelle ufficiali e così i
malati non possono trarre beneficio dalle nuove scoperte, mentre i signori
della medicina si rifiutano di utilizzarle perché a loro non convengono dal momento
che l’ascorbato di potassio non si può brevettare, essendo una sostanza
naturale, e quindi non offre possibilità di fare molti quattrini. È meglio per
loro utilizzare medicinali costosissimi, che magari uccidono i malati invece di
guarirli.
Contemporaneamente non si può
affermare che l’ascorbato di potassio guarirebbe numerosi malati, poiché non è consentito
fare gli esperimenti e mostrarne i risultati al pubblico.
Conseguentemente è permesso solo di
dire che tale integratore non pretende di sostituirsi alle cure ufficiali, ma
solo aiutare il malato a stare meglio.
Vedere le istruzioni in fondo a
questo blog su come somministrarlo.
CONSIGLI PER IL
LETTORE del dott. Paoli
L’essenziale di questo libro sta
nell’introduzione e nel capitolo 6. Gli altri sono stati scritti per far vedere
con occhi nuovi il problema.
INTRODUZIONE
Il dottor Gian Francesco Valsé
Pantellini, fiorentino, si definiva il biochimico dei tumori e scoprì che
l’ascorbato di potassio è dotato di un’incredibile “virtù” contro il cancro.
Non
è vero quanto afferma il mondo accademico, che non ci sono evidenze
scientifiche sull’ascorbato di potassio con ribosio. In realtà esse sono
riportate sul sito della fondazione Pantellini che ha indirizzo https://valsepantellini.org
(e sono ripetute
nel capitolo 6 del libro ASCORBATO DI POTASSIO del dottor Guido Paoli).
È sempre più rara nelle università
la curiosità scientifica. Si preferisce seguire pedissequamente certezze,
interessi e istituzioni acquisite.
Stephen Hawking, tra i principali
fisici teorici di tutti i tempi ha “visto” i buchi neri prima che venissero
osservati sperimentalmente. A sua volta, Einstein ha detto che l’immaginazione
è più importante della conoscenza.
Le discipline scientifiche non
devono essere a compartimenti stagni ma aprirsi all’idea della
complementarietà. L’alto numero di vite umane che il cancro sta mietendo impone
di uscire dalla supponenza e dall’arroganza di pretese verità per aprire la
mente e il cuore a una visione diversa.
Questo libro parte dalla
convinzione che esiste un difetto di comunicazione cellulare in problemi come
il cancro e dal ritenere opportuno evitare la parola guarigione, poiché il
cancro spesso si ripresenta nello stesso punto. È piuttosto decisivo impostare
un corretto programma di prevenzione.
CAPITOLO
1 – CONSIDERAZIONI A RUOTA LIBERA
1.1
Due paroline per cominciare
Sono stati fatti molti passi avanti
nel secolo scorso in medicina con l’avvento della biologia molecolare, della
biochimica ed altre, ma sono finora andate deluse le speranze che con esse si
potessero sconfiggere il cancro e altre malattie degenerative. Forse la causa è
stata il supporre che l’uomo fosse una macchina, solo più complessa di quelle
meccaniche.
La meccanica newtoniana supponeva
che si potessero isolare dal resto i vari sistemi, invece la fisica quantistica
ci fa capire che i sistemi non si possono isolare e che l’uomo è il più
straordinario e complesso laboratorio di questo pianeta.
1.2
Suoni, frequenza e musica
Un sistema vivente è una specie di
reattore biochimico autopoietico, cioè capace di ridefinirsi continuamente, sostenersi
e riprodursi dall’interno, secondo un processo spontaneo ma perfettamente
regolato.
Esiste un fenomeno fisico chiamato
risonanza coerente, che si può vedere anche su internet cercando ‘sincronizzazione
dei metronomi’. Se si appoggiano più metronomi su un tavolo, ognuno di essi
batterà il tempo al suo ritmo indefinitamente, ma se il tavolo è sospeso con
dei cavi al soffitto, i metronomi si mettono in comunicazione l’uno con l’altro
attraverso l’appoggio mobile e in pochi secondi batteranno all’unisono come un
corpo di ballo. A maggior ragione ciò avverrà in un organismo vivente secondo
il flusso di informazioni derivanti da quello che mangiamo, dalla respirazione,
dalle emozioni, ecc.
1.3
Sistemi attivi e passivi
Un farmacologo ha asserito che in un
grammo di materia vivente avvengono in un secondo 1038 eventi
chimici (reazioni enzimatiche, ossido-riduzioni, processi metabolici e di
auto-organizzazione, meccanismi regolati da opportuni codici di
riconoscimento).
Mentre un sistema passivo dipende
completamente da chi lo ha progettato e costruito, un sistema attivo è capace
di autoregolarsi e auto-organizzarsi. La medicina, secondo Paoli, non va
qualificata come scienza ma come una nobile arte in cui si devono utilizzare
tutti i mezzi a disposizione, compresi i cinque sensi, arte che consiste nel
saper correlare dati e sintomi a volte contraddittori.
1.4
Coerenza e complessità
Coerenza, in logica, indica la
proprietà di un insieme di enunciati da cui non si può derivare una
contraddizione.
Coerenza, in fisica, indica la
proprietà di oggetti di muoversi all’unisono come un corpo di ballo.
Complessità indica una
fenomenologia che riguarda anche i sistemi sociali e non solo i sistemi
naturali e si pone l’obiettivo di una comprensione in chiave olistica della
realtà superando il punto di vista riduzionista della meccanica classica.
Ipotizzando che il sistema sia
aperto (cioè possa scambiare informazioni sotto forma di energia e materia col
resto del mondo), ogni volta che viene introdotta un’instabilità si avranno delle
biforcazioni e il sistema metastabile si adatterà alle influenze esterne
causate dai farmaci sintetici non fisiologici, inquinanti, stress psicofisico,
accumulo di metaboliti tossici e metalli pesanti, cibi adulterati e squilibri
alimentari. L’adattamento avverrà con meccanismi anabolici e catabolici, di
riparazione o di eliminazione. Le sostanze non metabolizzate né eliminate
possono causare danni permanenti e creare legami stabili tra molecole. Molte
patologie possono essere causate dalle interferenze esterne.
1.5
Cambiare il paradigma
Il
paradigma indica un insieme di teorie, assunti e metodi, taciti o espliciti sui
quali si costruisce la coerenza logica già menzionata. Gli scienziati che non
sono d’accordo con il senso di quei dati, non lo saranno neanche sul modo di
procedere finché il vecchio paradigma non sostituirà quello vecchio.
L’autore
ritiene che le scienze biomediche e la biologia molecolare siano entrate in un
vicolo cieco perché i geni sono pleiotrofi, cioè hanno la capacità di eseguire
funzioni differenti a seconda delle necessità del sistema, cioè il genoma è
imprevedibile.
Inoltre,
nella migliore delle ipotesi, ricerca e terapia procedono in modo confuso e si
stanno preparando ad accettare la cronicizzazione della malattia, ossia a
imparare a convivere col cancro.
1.6
Mettere insieme competenze diverse
È attraverso lo sforzo congiunto per
mettere insieme competenze diverse che si possono realizzare i progressi più
significativi nello studio dei sistemi viventi.
Inoltre, la multidisciplinarietà è solo
il primo passo per risolvere il problema poiché occorrerebbe uno scambio vero e
proprio con gli altri settori, come succede nei vasi comunicanti, senza invidie
e gelosie.
Disgraziatamente gran parte (oltre
il 90%) degli investimenti è eseguita dall’industria farmaceutica e pertanto è
ricerca sui farmaci, mentre occorrerebbe una ricerca di base che metta in
evidenza i meccanismi alla base delle patologie e i modi con cui queste si
sviluppano, anche al fine della prevenzione.
La comunicazione diventa solo la
notifica all’esterno di ciò che si vuole che venga fuori, senza un reale
scambio di informazioni scientifiche di base con gli altri ricercatori. Ciò è
grave se si considera che ciò passa sopra la testa di milioni di malati
considerando solo l’Italia.
1.7
Curare l’effetto, la causa o
entrambi?
Combattere
l’effetto può essere valido nei casi di urgenza e di particolare gravità, ma
non dovrebbe diventare il criterio ordinario di organizzazione e programmazione
di trattamenti terapeutici lunghi, per gli indubbi effetti tossici
omeostatico-metabolici.
Altre scuole mediche hanno per
oggetto il malato (cavallo di battaglia dell’omeopatia e della medicina
olistica) anziché intervenire sulla malattia.
1.8 Le
terapie oncologiche
In
campo oncologico l’approccio clinico ordinario è quello di seguire in modo
costante e acritico protocolli di cura (tipo chemioterapia o radioterapia)
senza tener conto delle condizioni della persona: si possono ottenere risultati
opposti a quelli attesi, danneggiando anche le cellule sane con l’aggiunta di
disastrosi effetti collaterali, come l’abbattimento delle difese immunitarie,
in particolare dei linfociti T indispensabili per combattere i virus e le
cellule cancerose.
A sua
volta, la radioterapia a livello terapeutico se applicata con precisione
sub-millimetrica è una preziosa risorsa.
Nel
1870 in Italia morivano di cancro 20 persone su mille, nel 1970 200 su mille. E
adesso si è arrivati a una persona su tre.
CAPITOLO
2 – INTUIZIONE, SCIENZA E METODO SCIENTIFICO
2.1
Gallina vecchia fa buon brodo
Oggi sotto la spinta degli
interessi farmaceutici si tende a considerare solo ciò che è stato detto negli
ultimi 5 anni, come se quello che è stato detto precedentemente fosse
senz’altro da relegare in soffitta. In questo modo si corre il rischio di non
arrivare a completare un argomento per la necessità di approfondirne uno nuovo.
Bisogna ammettere ciò che non si sa, si devono analizzare i fatti, raccogliere
i dati, esporre le ipotesi affinché si possa procedere alla verifica.
2.2
L’esperimento e la curiosità
La scienza deve seguire i canoni
dell’obiettività, del rigore metodologico e della riproducibilità dei dati
nelle stesse condizioni sperimentali, altrimenti non è degna di essere presa in
considerazione. Non basta la pubblicazione di una tesi su qualche rivista
scientifica, semplicemente perché è stata esaminata da esperti del ramo che la
trovano conforme con ciò che è attualmente accettato dalla comunità
scientifica, ma senza la verifica dei dati.
Viceversa, di fronte a
un’affermazione presentata come una scoperta, si dovrebbe avere curiosità e
sottoporla a verifica, che è uno dei presupposti del metodo scientifico -
anziché liquidarla con sarcasmo, superficialità e saccenteria.
2.3
Una “strana” limonata e l’intuizione di Pantellini
Un orafo fiorentino malato di
tumore inoperabile allo stomaco ottenne straordinari e inattesi benefici
bevendo spremute di limone con l’aggiunta di bicarbonato di potassio, in luogo
del bicarbonato di sodio che Pantellini gli aveva prescritto per alleviare i
dolori e i bruciori digestivi. Dopo diversi mesi la lastra mostrava che il
tumore era guarito. Pantellini allora realizzò tre sali: citrato, tartrato e
ascorbato di potassio e col permesso dei loro medici li provò su tre malati di
tumore avanzatissimo per 20 giorni ciascuno. I primi due sali non fecero alcun
effetto mentre l’ascorbato di potassio produsse un grande miglioramento.
2.4
L’onere della prova
Secondo istruzioni del Ministero
della Sanità l’indagine clinica su sostanze che possano avere la caratteristica
di attaccare il cancro è compito di esclusiva pertinenza di ospedali,
università e CNR. È quindi buffo sentir affermare che è compito di chi propone
un dato trattamento fornire lui le prove attraverso la pubblicazione dei dati.
CAPITOLO
3 – UN PO’ DI FISIOLOGIA CELLULARE
3.1
La cellula
La
cellula è la più piccola struttura vivente degli organismi vegetali e animali,
meravigliosa ed estremamente complessa, costituita da una membrana, un
citoplasma e un nucleo che interagiscono tra loro, malgrado che la biologia
molecolare abbia coniato il dogma secondo il quale il DNA non è influenzato da
quanto avviene intorno al nucleo.
3.2 La membrana
cellulare
La membrana cellulare è costituita
da lipidi e proteine in percentuali assai variabili. Essa permette la penetrazione
di ioni e molecole per lo scambio di materia e di informazioni tra l’interno e
l’esterno della cellula. L’entità degli scambi è proporzionata alla superficie
della membrana.
All’interno della cellula esistono organuli
(come i mitocondri, il nucleo, ecc,) delimitati anch’essi da membrane che
separano ambienti con composizioni chimiche diverse. L’alterazione permanente
anche di un solo componente può modificare tutta la funzione della membrana
nelle interazioni tra cellule e nella risposta a fattori esterni alla cellula e
riflettersi anche sul genoma.
3.3 Il citoplasma
Dentro la membrana sono presenti
oltre al nucleo numerose strutture spesso molto complesse quali il reticolo
endoplasmatico liscio e rugoso, ribosomi, liposomi, perossisomi, mitocondri,
apparati di Golgi, centrioli, microtubuli, microfilamenti. Alcuni di essi sono
a loro volta circondati da una membrana che consentono la realizzazione di
condizioni diverse per svolgere funzioni differenti nello stesso momento.
Inoltre nella cellula sono presenti ioni (sodio, potassio, ecc.) mantenuti a
concentrazioni costanti per il controllo delle attività enzimatiche e
proteiche.
3.4
Il nucleo
Il nucleo è il centro di controllo
genetico della cellula. Il DNA nucleare si trova combinato con istoni, proteine
non istoniche e acido ribonucleico.
Anche la membrana del nucleo
consente il passaggio di materia in entrambi i sensi.
3.5
I mitocondri
I mitocondri costituiscono le
centrali energetiche delle cellule poiché utilizzando il glucosio e l’ossigeno
producono l’ATP, molecola energetica.
3.6
Le molecole biologiche
Tutte le cellule sono costituite da
quattro tipi di molecole:
le proteine costituite dall’unione
ripetuta e secondo sequenze ben precise dei venti aminoacidi fondamentali;
i polisaccaridi
i lipidi
gli acidi nucleici.
3.7
Funzioni cellulari fondamentali
Si tratta della catalisi, realizzata
a mezzo degli enzimi;
trasmissione dei segnali chimico-fisici;
reazione agli agenti estranei;
movimento delle cellule rispetto
alle altre e il cambiamento di forma;
trasporto all’interno ed esterno di
sostanze;
struttura, per la protezione di
superfici delicate.
3.8
Gli scambi per diffusione
I canali di membrana permettono la
diffusione di ioni per differenza di concentrazione. Non si tratta solo di tubi
inerti a permettere la diffusione, ma ci sono proteine che favoriscono il
flusso attraverso meccanismi elettrochimici e la variazione di forma delle
proteine di canale.
3.9
I meccanismi di trasporto attivo
Il potassio deve stare quasi tutto
dentro le cellule, invece il sodio deve stare quasi tutto nella matrice
extracellulare. Affinché ciò avvenga, occorre il lavoro delle pompe
sodio/potassio che trasportano il potassio dentro le cellule e allora il sodio
ne esce. Solo a questa condizione si realizza una differenza di potenziale di
90 mV, la conduzione dei segnali elettrici e altri meccanismi di trasporto e di
controllo del volume cellulare, la regolazione enzimatica e la corretta
regolazione del rapporto acido-base. Secondo l’autore il mal funzionamento
della pompa sodio/potassio innesca il processo della degenerazione cellulare.
3.10
Il gel intracellulare e i glicosamminoglicani
Gli spazi intercellulari
rappresentano il 15-20% del corpo umano e costituiscono la matrice
intercellulare, una struttura che permette di gestire lo scambio di
informazioni tra le cellule. Esso è riempito di fluido interstiziale - derivante
dai capillari che contengono acqua e gli elementi costitutivi del plasma, acidi
organici e proteine - che rimane intrappolato tra le fibre e i filamenti di
glicosamminoglicani.
Quello è il gel intercellulare, che
permette rapidi trasporti di molecole.
Fra i glicosamminoglicani va
annoverato l’acido ialuronico, completamente solubile in acqua. A sua volta la
ialuronidasi catalizza l’idrolisi dell’acido ialuronico facendolo sciogliere
totalmente nell’acqua diminuendo così la viscosità. Le cellule tumorali possono
modificare il sistema e creare le basi per la formazione di metastasi.
L’organismo è capace di auto-organizzarsi
a seconda degli stimoli e dei flussi di informazione che vengono dall’esterno.
CAPITOLO
4 – BIO-INFORMAZIONE E PROCESSI DI COMUNICAZIONE, OVVERO: PUÒ UNA MOLECOLA
ESSERE “INTELLIGENTE?”
4.1
Uno sguardo diverso
Molti scelgono il riduzionismo che
consiste nell’analisi sequenziale della catena degli eventi di interazione tra
atomi e molecole associati a un processo che si vuole indagare.
Secondo l’autore ed altri, però, lo
scopo della scienza è di conoscere i rapporti tra le cose.
4.2
Questione di piani
È bene usare entrambi i metodi –
riduzionista e semantico, il quale integra le informazioni - poiché entrambi
hanno dei pregi.
È urgente uscire dagli schemi
utilizzati finora per studiare i sistemi viventi poiché in questi le
comunicazioni tra cellule sono particolarmente importanti. La scienza va avanti
quando cerca di oltrepassare i paradigmi poiché le vere risorse sono le idee
nuove e la verifica delle ipotesi di lavoro che possono confermare le teorie
accreditate e quindi confermare il paradigma oppure dare il via a nuove
scoperte che ampliano il paradigma o ne impongono uno nuovo.
4.3
Due parole su sistemi e modelli
Un sistema è un insieme di elementi (ad esempio, il citoplasma
cellulare) separato con un confine (es. membrana cellulare) dall’esterno.
Il sistema potrà essere studiato adeguatamente
attraverso un insieme di grandezze misurabili che attraverso i loro valori istante
per istante ci consentono di avere informazioni sul comportamento del sistema
nel tempo e nello spazio. Così conosciamo lo stato del sistema.
Il modello in fisica è un’astrazione che (con un’espressione
matematica più o meno accurata, N. d. R.) ci permette di farci un’idea
approssimativa di come si comporta e lavora un dato sistema. Si parte dalla
divisone del problema in varie parti, ciascuna descritta da un modello
parziale. Se, però, il funzionamento di una parte dipende in modo fondamentale
dal funzionamento di ogni altra parte, come negli organismi viventi, diventa
impossibile avvicinarsi alla soluzione completa del problema.
4.4
Indeterminazione e caos deterministico
Non è possibile misurare
contemporaneamente con precisione assoluta grandezze correlate - come velocità
e posizione - e ciò impedisce di prevedere il risultato che produrranno e,
quindi, come evolverà il sistema dal punto di vista spazio-temporale. Si potrà
solo ricorrere ai metodi probabilistici.
4.5
Il modello “chiave-serratura”: domande
In immunologia e in biochimica si
insegna agli studenti che tutti i riconoscimenti molecolari sono dovuti a un
fatto geometrico-strutturale, come la chiave e la serratura, in un sistema
globalmente statico di ligandi e recettori. In questo modo si pensa di trovare
medicine che possano trovare la molecola giusta per correggere la malattia.
In realtà non si sa come la
medicina faccia a distinguere la molecola malata e c’è anche la questione
tempo. Non basta che la molecola A trovi la molecola B, ma che lo faccia
velocemente.
4.6
Sapere dove andare?
Due atomi sentono reciprocamente la
loro presenza a una distanza ridottissima. Nel caso dell’idrogeno è pari a 0,37
A, uguale al raggio covalente di un atomo di idrogeno (un Angstrom indica una
distanza pari a 10-10 metri). A una distanza maggiore i due atomi
rischiano di non sentire la presenza l’uno dell’altro.
4.7
La risonanza: codici e mappe per sapere dove andare
La biochimica continua a ignorare
il fatto che sarebbe molto probabile la combinazione erronea di molecole che
non devono unirsi, semplicemente perché si trovano più vicine di quelle giuste.
Dal momento che tali errori sono rarissimi bisogna supporre che esiste un
sistema ben coordinato e codificato di riconoscimento.
È il principio fisico della
risonanza che entra in gioco come quando si mette un diapason, che sta a
riposo, vicino a un altro che è in vibrazione: anche il primo si mette a
vibrare alla stessa frequenza. È in questo modo, secondo l’autore, che le
cellule e le molecole si riconoscono e si combinano, attraverso il campo
elettromagnetico (vedere il paragrafo 4.11).
4.8
Il modello “chiave-serratura”: risposte
Le proteine non hanno strutture
statiche ma dinamiche e possono assumere conformazioni differenti e modificare
la loro attività funzionale. Sono, pertanto, chiamate proteine allosteriche.
Così possono produrre legami deboli, quindi reversibili, con i ligandi
(molecole con cui la proteina deve interagire).
4.9
La logica dello sciame
Si è constatato che non è un capo con
doti straordinarie ma la capacità del branco di auto-organizzarsi per prendere
le decisioni giuste sulla base dell’esperienza per salvarsi dai predatori.
Esse si basano su un controllo
decentralizzato, la risposta a sollecitazioni locali e l’applicazione di regole
semplici imparate con l’esperienza.
Secondo uno scienziato, 60 anni fa
mancava di indagare due aspetti fondamentali: l’acqua e i campi
elettromagnetici.
4.10
Il mistero dell’acqua
L’acqua è l’unico elemento che
permette la vita e costituisce circa il 70% del peso del corpo. Di essa il
65-70% sta dentro le cellule.
Le reazioni chimico-fisiche
avvengono in ambiente acquoso, e particolarmente sotto forma salina, ciò è importante
per lo sviluppo dei processi metabolici e fisiologici poiché le molecole
d’acqua intervengono non solo come solventi ma anche come reagenti. Proprio
l’ambiente salino sembra decisivo per una corretta difesa dell’organismo dagli
agenti ossidanti endogeni ed esogeni strutturandosi in macromolecole che
orientano correttamente il flusso e il trasferimento di informazioni
vibrazionali. Le variazioni locali di ioni H+ e OH- possono modificare la
topologia della struttura proteica esposta alle interazioni e di scambiare e
trasferire informazioni.
4.11
Campi elettromagnetici e DNA antenna
Sapendo che solo il 2-10% del DNA
codifica per le proteine, molti definiscono DNA spazzatura il rimanente, ma
altri esperti ritengono che esso, al contrario, controlli la complessità
cellulare e indichi al DNA codificante quali geni accendere o spegnere per la
sintesi di specifiche proteine.
Si avanza l’ipotesi che il DNA essendo
avvolto come un solenoide e costituito da due facce parallele costituisca una
sorta di induttore e condensatore che lo rendono capace di captare informazioni
dai vari distretti del citoplasma, di immagazzinarle e poi di rilasciarle in
forma di energia elettromagnetica.
Va ricordato che ogni elemento
chimico si muove ed esprime cariche elettriche che, variando nel tempo, generano
un campo magnetico. Così il DNA può sapere come vanno le cose nelle cellule e
decidere se è necessario sostituire o costruire proteine in zone precise delle
cellule.
CAPITOLO
5 – CANCRO E DINTORNI
5.1
Cos’è il cancro: cellule impazzite o cellule individualistiche?
L’idea corrente è che il cancro a
differenza delle altre malattie - le quali sono attribuite a una causa esterna,
come il raffreddore, o interna - non abbia una causa ma si formi per un caso,
magari per un difetto costituzionale ereditario.
Al contrario, il biochimico
Gianfrancesco Valsé Pantellini - scomparso nel 1999 - mise in evidenza che i
meccanismi fisiologici di insorgenza del cancro sono sempre gli stessi e stanno
a livello dell’informazione cellulare genetica, cioè a livello della sintesi
che genera proteine cattive. Il cancro
·
non
è un problema locale ma la manifestazione di un problema interno che coinvolge
tutta la persona;
·
e
non c’è un unico protocollo di cura valido per tutti, ma occorre tenere conto
delle condizioni della persona (alimentazione, emozioni e stress, luogo in cui
vive, esposizione a inquinanti ambientali e alimentari, predisposizioni
genetiche, infiammazioni croniche e quant’altro.
·
Inoltre,
non conta solo l’effetto immediato delle cure ma anche e soprattutto quello a
lungo termine.
5.2
Origini
Il cancro non è un problema solo
attuale. Esisteva anche al tempo dei dinosauri, ma solo negli ultimi tempi c’è
stata un’esplosione di casi di cancro. I medici del diciottesimo secolo lo
attribuivano a una vita frenetica che causava una crescita patologica del
corpo.
Un docente della Columbia
University nel 2011 scriveva che la civiltà non era la causa del cancro, ma lo
aveva reso visibile perché non succedeva più di morire tanto spesso prematuramente
di molte altre malattie.
L’autore Guido Paoli, invece, crede
che lo stile di vita, insieme ad altri fattori, possa portare all’innesco di
trasformazioni tessutali e che la diagnosi precoce è utile ma si brancola nel
buio quando si ricercano le cause.
5.3
il rebus delle cause: un problema multifattoriale.
Un medico individuò nel nerofumo la
causa del cancro ai testicoli dei ragazzini che erano utilizzati come
spazzacamini.
Un altro medico attribuì la
leucemia alle infiammazioni croniche e questo oggi è confermato.
Allora furono coniati i termini
iperplasia e ipertrofia per le modalità di crescita anomala delle cellule.
Si suppose anche che esistono virus
oncogeni, cioè capaci di causare modificazioni genetiche. Peraltro certi
fenomeni virali (per es. Epstein Barr virus) sono indistinguibili da fenomeni
oncologici se non si fa un’accurata analisi.
Anche nelle piante si formano
tumori.
I fattori che causano un cancro
sono:
fumo di tabacco,
alimentazione,
ereditarietà,
virus, agenti infettivi ed
infiammatori,
stress psicofisico,
inquinanti ambientali
e non si tratta di una minoranza
esigua. Da questi fattori deriva una mutazione se l’organismo non è in grado di
eliminare l’elemento tossico, ma si avranno comunque problemi respiratori o
circolatori.
5.4
Lo stress ossidativo: il denominatore comune
Quando l’organismo non riesce a
distruggere i radicali liberi, essi danneggiano la membrana cellulare e le
varie pompe, in particolare quella del sodio/potassio, che funzionando meno,
lascia entrare nelle cellule molto più sodio e uscire il potassio, così si
riduce il potenziale di membrana, si alterano il pH e i processi
ossido-riduttivi col risultato che le cellule degenerano.
Il rimedio comune a tutto ciò
secondo Pantellini e Paoli è l’ascorbato di potassio con ribosio grazie
al quale l’acido ascorbico combatte l’ossidazione e – come farebbero le pompe
sodio/potassio, se fossero efficienti - trasporta all’interno delle cellule il
potassio il quale caccia fuori l’intruso, cioè il sodio, insieme allo zucchero
di cui hanno grande bisogno le cellule tumorali per proliferare. Quelle
anomalie, oltre ai tumori, favoriscono anche le malattie autoimmuni e
l’invecchiamento delle cellule.
Normalmente l’organismo è in grado
di difendersi da sé con vari mezzi: bilirubina, ceruloplasmina, acido urico,
SOD, catalasi, GSH ed enzimi di supporto, melatonina, ubichinone, vitamina C,
la vitamina E e l’acqua che tramite l’ossigeno e l’acqua ossigenata erode la
membrana dei microrganismi.
Il problema diventa serio quando la
capacità dell’organismo di combattere i radicali liberi è insufficiente. Si
comincia ad avere la perossidazione dei fosfolipidi, poi danni alle membrane e
in seguito anche al DNA.
(I processi infiammatori e
infettivi fanno aumentare il numero dei leucociti, soprattutto dei neutrofili).
5.5
Le linee di difesa principali
L’essere umano è uno dei pochi
animali che non sono capaci di produrre la vitamina C andando così incontro
allo scorbuto, che secondo Pantellini e Irwin Stone è una forma precancerosa. I
marinai ne hanno subito le conseguenze fino alla metà del 18° secolo:
sanguinamenti spontanei, dolori muscolari diffusi, astenia fino alla morte. L’assunzione
di vitamina C permette di ripristinare un processo completo di protezione per
mezzo di vari sistemi di ossido-riduzione.
5.6
Gli indicatori di stress ossidativo
Si potrebbero utilizzare come
indicatori dello stress ossidativo gli idroperossidi (ROOH), i prodotti
(avanzati) dell’ossidazione delle proteine (AOPP) che possono indicare un
aumento del ferro intra-eritrocitario e plasmatico debolmente legato alle
proteine (NPBI), altamente tossico se presente in concentrazioni elevate. Gli
isoprostani sono lipidi biologicamente attivi. Essi indicano la perossidazione
lipidica dell’acido arachidonico e, infine, il cortisolo fisiologico che col
suo incremento può indicare una risposta metabolica ad agenti patogeni,
risposte infiammatorie e ossidazione.
CAPITOLO
6 LA MOLECOLA INTELLIGENTE
6.0
Il capitolo zero
Si è tutti d’accordo che il cancro
è un problema multifattoriale, ma non altrettanto che tutti i fattori
scatenanti abbiano un denominatore comune e che una sola sostanza possa avere
le caratteristiche giuste per contrastare la proliferazione incontrollabile.
La differenza tra i vari tipi di
tumore sta semplicemente nel modo differente in cui i vari tipi di cellule
sintetizzano proteine anomale.
Le cellule hanno la capacità di
riconoscersi e di scegliersi consapevolmente, attraverso le leggi della
biofisica.
6.1
La molecola
L’ascorbato di potassio con ribosio
è un composto piuttosto semplice ma capace di produrre effetti
straordinariamente importanti con un dosaggio fisiologico poiché l’organismo la
riconosce come parte di sé. Le quantità sono:
acido l-ascorbico mg 150
bicarbonato di potassio mg
300
d-ribosio mg 3
da sciogliere in 20 ml di acqua
senza usare un cucchiaino metallico.
Non bisogna meravigliarsi che dosi
così piccole possano produrre effetti straordinari. È come la bomba atomica che
non produce effetto finché l’uranio U235 sta lontano dall’uranio U238.
6.2
Gli elettroliti e la loro funzione metabolica
Gli elementi chimici necessari alla
vita sono gli elementi base (rappresentano una percentuale dall’1 al 55% del
peso corporeo) e gli elementi traccia sono invece in quantità minime e sono
indispensabili per una corretta forma e attività di enzimi e proteine.
Un medesimo elemento può risultare
carente o tossico secondo le dosi. A piccole dosi si rivela un antidoto, a dosi
eccessivo è perfino letale.
Tra gli elementi base sono 4
metalli – sodio, potassio, calcio e magnesio - che sono dei cationi, ioni
positivi pronti a legarsi con gli anioni, cioè ioni negativi. L’elemento
dominante a livello extracellulare è il sodio, mentre il potassio lo è dentro
la cellula. Quando per una qualunque ragione si alterano i livelli di tali
elementi all’interno e all’esterno, si attivano i meccanismi di diffusione
semplice o di trasporto attivo delle cosiddette pompe (proteine di membrana)
per ripristinare il giusto equilibrio le quali consumano anche oltre il 30%
dell’energia prodotta dalla cellula. Anche altri elementi hanno una
concentrazione diversa all’interno della cellula rispetto all’esterno.
Essi hanno una funzione decisiva
come elementi reversibili: costruzione e attivazione degli enzimi ai quali è
affidata la maggior parte del metabolismo cellulare, ma tutto ciò viene
trascurato nell’insegnamento agli studenti e si insegna solo quanto concerne il
mantenimento del bilancio osmotico e la trasmissione dei segnali nervosi e si menzionano
solo sodio, calcio e magnesio.
6.3
Il potassio
Un adulto di 75 kg dovrebbe avere
117-147 g di potassio. Esso viene assorbito rapidamente poiché l’iper-potassiemia
rapida e incontrollata produrrebbe gravi rischi cardiaci poiché l’eliminazione
renale è piuttosto lenta (alcune ore). L’assorbimento cellulare e l’escrezione
renale è mediata da alcuni ormoni: insulina, adrenalina e soprattutto
aldosterone.
Il potassio è eliminato anche con
le feci e col sudore. Era consigliata in 3,1 gr. al giorno l’assunzione di
potassio, ma ora 3,5. Una corretta assunzione di potassio con la dieta consente
di regolare la pressione sanguigna anche nelle persone ipertese poiché consente
di aumentare l’eliminazione del sodio
Il potassio è fortemente implicato
nel mantenere la pressione osmotica. La pompa sodio/potassio è fondamentale per
mantenere il gradiente di concentrazione tra Na e K, essenziale anche per il
potenziale di membrana delle cellule eccitabili.
Un eccesso di potassio si potrebbe
verificare solo in presenza di problemi renali, mentre una carenza è molto più
facile a causa di un’assunzione inadeguata.
Il potassio svolge un ruolo
fondamentale in:
crescita, moltiplicazione cellulare
e pH;
attivazione e stabilità enzimi;
contrazione muscolare;
attività cardiaca;
metabolismo cellulare;
conduzione nervosa.
mantenimento di una normale pressione.
Nei telomeri che intervengono nella
duplicazione cellulare, sono presenti 4 guanine che sono stabilizzate dal
potassio. Se al suo posto ci fosse il sodio la duplicazione cellulare non
avverrebbe correttamente.
Quando inizia il processo di
cancerogenesi i gruppi pirrolici sembrano inattivati da uno squilibrio
sodio/potassio con modificazioni acido-base.
6.4
Il sodio
Il catione sodio regola il bilancio
idro-salino dell’organismo. Esso è presente soprattutto nell’ambiente
extracellulare e ne mantiene il corretto volume di liquidi, è implicato nella
trasmissione degli impulsi nervosi. Un eccesso di sodio fa trattenere più
liquidi nei tessuti extracellulari. Svolge un ruolo cruciale nella conduzione
dei segnali elettrici e nella percezione sensoriale.
6.5
La pompa sodio/potassio
La condizione fisiologica della
cellula a riposo è legata alla differenza di concentrazione tra citoplasma e
ambiente extracellulare degli ioni coinvolti, soprattutto potassio, sodio e
cloro che normalmente genera una differenza di potenziale (d.d.p.) pari a circa
-90 mV tra esterno e interno (che è più elettronegativo) della cellula.
La pompa sodio/potassio ha la
funzione di mantenere tale d.d.p. che è essenziale per le funzioni cellulari.
Nelle cellule tumorali si constata una depolarizzazione, cioè una d.d.p. tra
-10 mV e -30 mV. Secondo Pantellini ciò avviene a causa di un incremento della
concentrazione del sodio.
La pompa sodio potassio consente
l’ingresso di 2 atomi di potassio contro l’uscita di 3 atomi di sodio con
consumo di Atp. Tale pompa funziona solo in presenza di sodio e potassio (e di
Atp, che secondo l’autore, ha bisogno del ribosio per il trasporto). Tanto
Pantellini che Paoli pensano che l’alterazione dell membrana cellulare a causa
dello stress ossidativo generi una modifica dei processi di ossido-riduzione
tra le molecole citoplasmatiche e nella forma delle stesse che porterebbe
all’innesco del processo cancerogeno.
6.6
l’acido ascorbico
L’acido ascorbico (vitamina C) è
uno dei principali antiossidanti idrosolubili presenti nei sistemi biologici e
150 mgr di vitamina C generano una forte acidità, che viene neutralizzata, in
un minuto appena, aggiungendo una base come i 300 mgr. di bicarbonato di
potassio. L’acido ascorbico è instabile per cui perde la sua capacità di
antiossidante se sta esposto all’aria a lungo e genera forti dolori di stomaco.
Anche l’esposizione alla luce e all’umidità lo ossida.
Invece al buio e all’aria secca si
degrada molto lentamente. Può al contrario trasformarsi in ossidante e stimolante
della produzione dei radicali liberi in presenza di ioni metallici e di
ossigeno, nel qual caso si trasforma in acido deidroascorbico.
Immesso nel nostro organismo, forma
facilmente sali combinandosi coi metalli che incontra.
È bene consumare almeno 70-80 mgr.
di acido ascorbico, ma piuttosto più del doppio. In carenza di esso il
collagene diventa instabile e i capillari divengono fragili e più soggetti alle
ferite che richiederanno più tempo per guarire, si avrà anemia, apatia, dolori
muscolari e articolari.
Oggi lo scorbuto rischia di tornare
in auge a causa dei cibi spazzatura o precotti. Dopo l’ingestione, l’acido
ascorbico è assorbito proporzionalmente alla dose assunta almeno per i due
terzi nell’intestino tenue. Pertanto, se questo è danneggiato occorre aumentare
le dosi per ottenere un assorbimento sufficiente, nonostante eventuali
percentuali di perdita. Una volta assorbita, la vitamina C cresce soprattutto
nei globuli bianchi e nelle piastrine, nel fegato, ipofisi e corteccia
surrenale. Comunque è probabile che anche altri tessuti ne facciano uso,
specialmente quello connettivo.
Sono molte le funzioni dell’acido
ascorbico: interviene nella difesa dai radicali liberi, rende biodisponibile il
ferro e ne aumenta l’assorbimento, attiva l’acido folico, sintetizza il
collagene (elasticità dell pelle), sintetizza ormoni surrenali e tiroidei,
neurotrasmettitori, secrezione di progestina, tessuti connettivi (accrescimento
denti e ossa), ma ad alte dosi può diminuire l’efficacia degli anticoagulanti.
Il fabbisogno aumenta con l’attività fisica, stress mentale, alcolismo, fumo,
diabete. La carenza favorisce l’arteriosclerosi.
Contrariamente a quanto si crede
comunemente, nel cancro l’acido ascorbico (N. d. R.: ma forse si riferisce
all’ascorbato di potassio) ha effetto non tanto come antiossidante, ma perché
trasporta il potassio a livello della membrana cellulare sostituendo la pompa
sodio potassio quando l’Atp-asi non funziona correttamente.
6.7
Il ribosio
È lo zucchero più strettamente
legato alla biosintesi dei nucleotidi e fa parte del corredo cellulare. È
chiamato a controllare processi metabolici determinanti e vitali come la
sintesi e il recupero dei composti energetici, precursore dell’ATP, del RNA e
DNA, è implicato nella sintesi della vit. B2e B12 e di diversi aminoacidi. È presente
nella misura di 1,6 mg in 100 ml di sangue. Penetra nelle cellule molto più
facilmente di altri zuccheri.
Velocizza l’ingresso del potassio
nelle cellule e si consuma molto meno rapidamente dell’acido ascorbico.
Il ribosio ha una permeabilità –
capacità di attraversare la membrana cellulare - assai maggiore di altri
zuccheri e lavora in sinergia con l’acido ascorbico nel trasportare il potassio
all’interno della cellula.
In condizioni normali l’organismo
riesce a produrre da sé tutto il ribosio di cui ha bisogno, ma ciò non avviene
nelle malattie cardiache e vascolari periferiche, degenerazioni neuromuscolari
e cancro.
6.8
Il modello interpretativo
Le cellule cancerose funzionano in
regime fermentativo, in assenza di ossigeno, pertanto hanno bisogno di molto
glucosio –che ha bisogno del sodio per entrare nelle cellule - per il loro
metabolismo. Secondo Pantellini è proprio lo squilibrio tra sodio e potassio
che la cancerogenesi viene innescata. Pertanto, il ribilanciamento di sodio e
potassio potrebbe contrastare il processo degenerativo facendo uscire dalla
cellula il sodio che si porta dietro il glucosio non metabolizzato.
(Certamente le cellule hanno
bisogno di glucosio, ma possono ricavarlo dai carboidrati e dai grassi. Quando
si ha il tumore bisogna ridurre le fonti di zucchero, soprattutto quello
raffinato - dolci, dolcificanti e quant’altro).
Quando le membrane cellulari sono
diffusamente danneggiate, le pompe sodio/potassio non funzionano più con la
conseguenza che gli elettroliti attraversano la membrana per diffusione, ossia
il potassio tende a uscire dalla cellula e il sodio tende a entrare portandosi
dietro molto zucchero e così nutre ancora di più il tumore.
Le tre dosi al giorno (ogni 8 ore,
per la durata della vitamina C nell’organismo) fanno sì che il potassio entri
nelle cellule e spinga fuori il sodio insieme al glucosio, sicché le cellule
tumorali non hanno più la benzina per duplicarsi e potrebbero anche arrivare a
morire.
Si dovrà però adottare la
precauzione di non somministrare il composto
nei giorni effettivi di
chemioterapia
o la dose più vicina alla
radioterapia nel giorno di trattamento.
Questo composto si può usare anche
a scopo preventivo. L’autore di questo libro testimonia di prenderlo da oltre
40 anni.
Chiunque può assumere questa
molecola, ma devono fare molta attenzione le persone a rischio di ictus o
ischemia o con episodi recenti, le persone in dialisi e quelle con complesse
situazioni cardiache.
Negli adulti se ne propone la
somministrazione preventiva di una dose al giorno, la mattina a digiuno 20-30
minuti prima della colazione, senza miscelare i componenti con cucchiaino
metallico oppure 45 minuti prima di uno dei pasti principali (salvo diversa
indicazione di un esame del sangue completo e di un’anamnesi remota e
familiare).
È opportuno che sia un medico a
stabilire la dose.
È possibile che si abbia un aumento
temporaneo di pressione. Pertanto, coloro che soffrono di ipertensione
dovrebbero controllarne i valori sempre alla stessa ora e magari diluiscano la
miscela con una maggiore quantità di acqua.
6.9
I dati sulla sopravvivenza (di orientamento)
Pantellini non era un medico ma un
biochimico e non poteva visitare i pazienti né tenere cartelle cliniche ma solo
organizzare gli eventuali dati che le persone o i loro medici comunicavano. Non
erano dati omogenei ma indicativi nel far vedere che l’assunzione regolare
della molecola intelligente non può essere considerata una bufala. Tutte le
persone erano in una fase avanzata della patologia, con vari trattamenti
chemioterapici e interventi chirurgici pregressi; circa il 70% si trovava
ancora sotto protocolli terapeutici. Il restante 30% si riferiva a persone che
avevano abbandonato i protocolli proposti a causa di importanti effetti
collaterali.
Confrontando la sopravvivenza a 10
anni si scopriva che essa era di poco differente da quella a 5 anni e, quindi,
si poteva pensare che chi raggiungeva i 5 anni, per parecchi tipi di tumori
aveva buone probabilità di arrivare anche ai 10 anni.
Inoltre dati riferiti dai medici
curanti di 1200 pazienti mostrano che i dolori, la dispnea, la tosse, la
nausea, il vomito e l’astenia diminuivano progressivamente.
A quell’epoca l’integrazione era
quasi tutta da attribuire al metodo Pantellini ed era costituita dal solo ascorbato
di potassio (non si era ancora iniziato ad aggiungere il ribosio).
L’autore ritiene, pertanto, che
l’ascorbato di potassio possa essere una risorsa importante per le persone che
ne fanno uso anche solo per migliorare la qualità della vita senza ostacolare
le terapie, essendo solo un’integrazione complementare.
6.10
I dati oggi
Purtroppo la fondazione Pantellini
non può sviluppare statistiche sulla permanenza in vita perché non è un
ambulatorio o un ospedale e a volte i malati in cura non comunicano i dati, come
un tale che – dopo 20 anni - sentendosi bene non voleva far perdere tempo ai
medici. Per di più le persone che si rivolgono alla fondazione Pantellini
seguono o hanno fatto le cure più svariate o le hanno abbandonate.
Sarebbero più significative
relazioni dettagliate di sintomi, segni, diagnosi, trattamenti terapeutici e
follow-up di persone di cui si dispongono dati completi e aggiornati nel tempo.
In questi ultimi anni è stato
fornito l’ascorbato di potassio con ribosio a dei bambini affetti da malattie
rare – come le collagenopatie – o orfane (quelle per le quali non si conoscono
cure) e i risultati sono stati incoraggianti, procurando un chiaro
miglioramento delle condizioni generali tra cui una significativa riduzione
dello stress ossidativo che normalmente è molto elevato e che gioca un ruolo
importante nella cancerogenesi.
6.11
Considerazioni a margine
La malattia può essere anche
un’occasione per rivedere le proprie posizioni, poiché non deriva solo
dall’esterno e si sono ignorati i segnali che qualcosa non andava. È inoltre
importante anche credere nella strada che si sceglie di seguire, invece di
lasciarsela imporre da altri.
Nessuno possiede tutta la verità e
non dovrebbe stare arroccato sulle proprie posizioni ma collaborare per il bene
delle persone.
6.12
I dati di laboratorio
Gli esperimenti hanno dimostrato
che l’ascorbato di potassio ha un’azione protettiva sull’emoglobina umana pari
all’80% rispetto a un potente ossidante come l’APH (acetilfenilidrazina) che in
poche decine di minuti porta a un’irreversibile ossidazione.
È stato anche dimostrato che
l’ascorbato di potassio non è genotossico, cioè non produce mutazioni nel DNA.
Il solo bicarbonato di potassio
protegge poco dall’ossidazione, l’acido ascorbico protegge molto, l’ascorbato
di potassio un po’ meno, però in questo caso l’acido ascorbico svolge la
funzione di trasporto del potassio dentro la cellula.
L’ascorbato di potassio produce un
effetto genotossico nelle cellule tumorali quanto più aumenta la dose, ma non
lo causa in quelle sane.
L’ascorbato di potassio con ribosio
non produce alcun effetto genotossico sulle cellule tumorali né su quelle sane,
ma riduce le riserve energetiche delle prime cercando di affamarle.
Il ribosato di potassio (RK)
protegge quasi quanto l’ascorbato di potassio con ribosio.
Esistono sostanze nutritive che
attirano le cellule tumorali ma se queste sono trattate con ribosato di
potassio sono inibite ad avvicinarsi alle sostanze suddette.
Conclusioni
L’autore è convinto che l’ascorbato
di potassio con ribosio, molecola intelligente, sia una straordinaria risorsa
per tutte le persone, per semplicità, mancanza di effetti aversi - dal momento
che l’organismo la riconosce come propria - e per i costi contenuti.
*
* *
Fondazione Pantellini:
Sito: https://valsepantellini.org
UFFICIO
ITALIA
Indirizzo:
Via G. Campani 52, 50127, FIRENZE
Telefono
numero: +39 055 499 634. Fax: +39 055 0763677
Email:
fondazione@valsepantellini.org
Nike RCK è un integratore costituito da due gruppi di
bustine che contengono:
·
Acido
ascorbico (vitamina C) con D-ribosio
·
Bicarbonato
di potassio.
Si può chiedere in farmacia o
acquistare tramite internet.
Le bustine vanno versate in un bicchiere contenente
20 ml d’acqua cioè circa un dito e lasciarle sciogliere per un minuto,
mescolando magari con uno stecco di legno anziché con cucchiai metallici - e
poi bevute 30 minuti prima della colazione o 45 prima di uno dei pasti
principali se si vuole, possibilmente, prevenire i tumori.
Invece, coloro che ne sono già
affetti prenderle ogni 8 ore, ma se ne astengano i giorni in cui fanno la
chemioterapia. Se invece si sottopongono alla radioterapia saltino solo la dose
più vicina.
Sarà bene sentire il medico per la
dose.
Sul sito della fondazione, però, si
leggono queste istruzioni:
Come si usa?
Il composto si prepara al momento
del consumo mescolando l’acido L-ascorbico o l’acido ascorbico con ribosio con
il bicarbonato di potassio in 20cc d’acqua, senza utilizzare il cucchiaio
metallico (già che comporterebbe un potenziale rischio di ossidazione
dell’acido ascorbico).
L’assunzione preventiva del
composto negli adulti, in linea generale, ne prevede la somministrazione di una
dose al giorno, la mattina a digiuno (salvo diversa indicazione sulla base dei
parametri ematochimici)
In presenza di patologia
oncologica e sempre opportuno che venga fatta una valutazione da personale
competente per suggerire le dosi più idonee caso per caso.
Sempre in via del tutto generale,
nei bambini si possono differenziare le dosi per la prevenzione in funzione
dell’età:
Da 3 a 12 anni: una dose una
volta la settimana
Da 12 a 15 anni: una dose due
volte a settimana
Da 15 a 18 anni. Una dose a
giorni alterni
Anche
per la gravidanza, in generale, si consiglia sempre una dose per settimana di
ascorbato di potassio senza ribosio.
*Non deve essere assunto nei giorni di eventuale trattamento chemioterapico. Durante la radioterapia le modalità devono essere definite in accordo con il medico della fondazione o con uno dei medici accreditati.
ELENCO DI BLOG
-
PER CONOSCERE LE MEDICINE ALTERNATIVE,
-
E UTILIZZARE ANCHE LE ALTRE SCUOLE MEDICHE
PER AVERE MAGGIORI POSSIBILITA’ DI GUARIGIONE.
-
CONOSCERE LE BUONE RAGIONI PER CHIEDERE LA
LIBERTA’ DI CURA
I SIGNORI DELLA MEDICINA UFFICIALE, INVECE, HANNO INTERESSE A
MANTENERCI IGNORANTI
-
PER POTER CONTINUARE A SOMMINISTRARCI LE LORO
TERAPIE SPESSO INUTILI, ANZI DANNOSE,
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E A TRASFORMARCI IN UN GRANDE BRANCO DI
FARMACODIPENDENTI.
NEL VOSTRO STESSO INTERESSE
-
FATE CONOSCERE I MIEI BLOG ANCHE AI VOSTRI
AMICI, A COMINCIARE DA QUELLI CHE HANNO PATOLOGIE DALLE QUALI NON RIESCONO A
GUARIRE.
Per aprire il blog prescelto, incollare su una nuova finestra l’URL
corrispondente.
https://alimentazione-taoista.blogspot.com/
è la sintesi
del libro ALIMENTZIONE TAOISTA IN MEDICINA CINESE di Franco Bottalo e Anna Rita
Aiuto. Dà un’idea della medicina tradizionale cinese per quanto riguarda
l’alimentazione.
https://alla-ricerca-di-una-salute-perfetta.blogspot.com
è
la sintesi del libro ALLA RICERCA DI UNA SALUTE PERFETTA dell’igienista francese
Albert Mosséri (1925-2013).
https://curarsisecondonatura.blogspot.com
riporta
alcuni casi di guarigioni col metodo igienista dopo il fallimento della
medicina.
https://digiunareperrivivere.blogspot.com
è la sintesi del libro DIGIUNARE PER RIVIVERE dell’igienista Albert
Mosséri, non ancora pubblicato in lingua italiana, quantunque io l’abbia
tradotto sei anni fa.
https://igienismo2000.blogspot.com
in esso sono
riportati gli articoli (che riferiscono guarigioni con l’igienismo) tratti dalla
versione italiana della rivista Le bon
guide de l’hygiénisme oltre alla pubblicità di libri igienisti pubblicati
in italiano.
https://igienismo2013.blogspot.com
è il mio blog
più grande sull’igienismo. In esso oltre a un’introduzione all’igienismo
riporto un repertorio con la sintesi delle terapie igieniste – ma a volte anche
di altre scuole, salvo quelle della medicina ufficiale - in cui mi è capitato
di imbattermi per centinaia di patologie.
https://ilcercasalute.blogspot.com
riporta in otto pagine le fotocopie di
altrettanti numeri della rivista IL CERCA SALUTE di Adriano Panzironi. Preciso
che tale metodo potrebbe essere adatto soltanto alle persone che hanno il
gruppo sanguigno zero - a quanto dice di tale gruppo sanguigno la dottoressa Di
Fazio (vedere il blog il-cibo-che-cura) - che tollerano meglio degli altri le
proteine animali, le quali insieme alla verdura sono la base dello stile
life120, raccomandato dal signor Panzironi.
https://il-cibo-che-cura.blogspot.com
è la sintesi
del libro IL CIBO CHE CURA IL CIBO CHE AMMALA dell’oncologa Maria Rosa Di Fazio
del Sistema Sanitario di San Marino. Ci insegna quali cibi aiutano a mantenersi
in salute e a guarire e quali sono invece da evitare perché favoriscono le
malattie e ostacolano la guarigione.
Al momento tale sintesi è incompleta.
https://il-gulag-dell-aids.blogspot.com
è la sintesi
del libro IL GULAG DELL’AIDS dell’igienista Albert Mosséri. Nell’ultimo
capitolo sono riportati parecchi casi di guarigione di malati guariti senza
medicine col metodo igienista, cercando di rinforzare il sistema immunitario
piuttosto che di preoccuparsi di uccidere i virus. Nell’ultimo capitolo sono
riportati vari casi di malati dati per insalvabili dai medici e invece guariti
senza medicine con i metodi naturali.
https://laveritasulcancro.blogspot.com
è
la sintesi del libro LA VERITA’ SUL CANCRO di Ty Bollinger, esperto di
culturismo che dopo aver perso in dieci anni sette congiunti a causa del
cancro, è andato in giro per il mondo alla ricerca di eventuali metodi di cura
migliori di quelli ufficiali e ne ha scoperti parecchi che sono anche meno
costosi e assai più efficaci. Riferisce come i Rockefeller e i Carnegie hanno
ottenuto riforme che hanno privato gli Americani della liberta’ di cura e, a
loro imitazione, i popoli dell’occidente.
https://lasaluteconglialimenticompatibili.blogspot.com
è la sintesi del libro LA SALUTE CON GLI ALIMENTI COMPATIBILI
dell’igienista Albert Mosséri, non ancora pubblicato in lingua italiana,
quantunque io l’abbia tradotto quattro anni fa.
Secondo gli igienisti non è bene mescolare nello stesso pasto ogni sorta
di alimenti, poiché ognuno di essi ha bisogno di un grado diverso di acidità dello
stomaco: le conseguenze possono essere dolori gastrici, fermentazioni, ulcera,
ecc. Pertanto insegna quali alimenti si possono mangiare nel medesimo pasto.
https://libertadicura.blogspot.com
esprime le
ragioni per cui si dovrebbe restituire ai cittadini la libertà di cura, invece
di permettere di fatto all’industria farmaceutica di decidere per loro, oltre
alle proposte di legge per realizzare in concreto la libertà di cura.
https://mortalita-da-coronavirus.blogspot.com/
nella home
page riporta i dati più recenti del numero progressivo di morti subiti da
centocinquanta Paesi del mondo e la loro posizione nella graduatoria per mortalità
in rapporto al numero degli abitanti. Nelle varie pagine, poi riporta la
situazione alla fine dei vari mesi da gennaio 2020.
https://omeopatia-alternativa-alla
medicina
sintesi
del libro OMEOPATIA, UN’ALTERNATIVA ALLA MEDICINA UFFICIALE del dottor Max
Benjamin. Ci dà un’informazione su come Hahnemann ebbe la felice intuizione che
lo condusse a inventare un metodo di cura efficace a guarire malati per i quali
la fanfarona medicina ufficiale non aveva potuto fare nulla.
(Stupide argomentazioni contro
l’omeopatia:
-
1) Che le
medicine omeopatiche, sono così diluite, con l’acqua, da non essere state nemmeno
a contatto con l’acqua con cui si è diluita la sostanza iniziale.
Si può rispondere loro che – a quanto ci insegnano - i radicali
liberi rubano un elettrone a un’altra molecola col risultato di trasformarla in
un radicale libero e questa molecola recupera l’elettrone che le è stato rubato
trasformandone un’altra in un radicale libero. E’ forse necessario che
quest’ultimo sia stato a contatto col radicale libero che ha avviato la catena
di trasformazioni? Peraltro, è molto probabile che i produttori di farmaci
omeopatici millantino diluizioni altissime per rubare clientela ai concorrenti
per approfittare dell’affermazione che quanto più un farmaco è diluito più è
efficace. Mi pare che Hahnemann non si spingesse oltre la trentesima diluizione
centesimale. A sua volta nel suo libro TRAITé DE MATIERE MEDICALE OMEOPATIQUE
Léon Vannier che descrive l’azione di oltre trecento farmaci omeopatici prevede
diluizioni che arrivano al massimo alla nona centesimale.
2) L’omeopatia cura il male col male.
Degli studiosi hanno scoperto che le sostanze diluite hanno
un effetto di stimolazione delle funzioni dell’organismo mentre le sostanze concentrate
le inibiscono e viceversa (Vedere Omeopatica terapia sull’ENCICLOPEDIA
UNIVERSALE TRECCANI)
3) I farmaci
omeopatici agiscono come un placebo.
Fingendo che sia così, perché non
li utilizzano anche loro affinché i malati non soffrano o guariscano? O
altrimenti perché cercano di escludere i medici omeopatici dagli ospedali?
Dunque, essi vogliono che la gente soffra o muoia pur di fare quattrini su di
essa!
4) L’omeopatia è acqua fresca.
…e la medicina ufficiale è vino tiepido! Nella
prefazione all’ottava edizione del libro citato al punto 1 l’autore afferma che
l’omeopatia è in pericolo perché coloro che si definiscono omeopatici arrivano
a prescrivere insalate di 20 o 25 rimedi da prendere nello stesso giorno e che
conducono fatalmente all’insuccesso che scoraggia il paziente e gli fanno
pensare che l’omeopatia non agisce.
Dovrebbero, invece, studiare bene
i farmaci omeopatici.
Pertanto, sono caso mai gli
omeopatici l’acqua fresca, non l’omeopatia. Ciò avviene per colpa dei Governi
che non istituiscono facoltà di laurea in omeopatia affiancate a delle cliniche
in cui i futuri omeopati possano addestrarsi all’uso dei farmaci omeopatici,
mentre oggi gli aspiranti omeopati possono solo accontentarsi di brevi corsi
tenuti da medici omeopatici volenterosi, magari mediocri essi stessi.
https://organon-dell-arte-del-guarire.blogspot.com
è la sintesi del libro base ORGANON DELL’ARTE DEL GUARIRE del fondatore
dell’omeopatia, il medico tedesco Hahnemann. Vi si insegnano le regole da
rispettare accuratamente nella diagnosi delle patologie, nella sperimentazione
in persone sane delle sostanze da usare in seguito nella terapia, nella
preparazione dei farmaci omeopatici e nella loro prescrizione.
https://potassioascorbato.blogspot.com
è la sintesi
del libro ASCORBATO DI POTASSIO del dottor Guido Paoli, vice presidente della
fondazione ValséPantellini, che si occupa della cura dei tumori con ricorso
all’ascorbato di potassio il quale avrebbe guarito numerose persone.
Il potassio deve stare quasi tutto dentro le cellule, invece il sodio
deve stare quasi tutto nella matrice extracellulare. Affinché ciò avvenga,
occorre il lavoro delle pompe sodio/potassio che trasportano il potassio dentro
le cellule e allora il sodio ne esce. Solo a questa condizione si realizza una
differenza di potenziale di 90 mV tra esterno ed interno della cellula, la
conduzione dei segnali elettrici e altri meccanismi di trasporto e di controllo
del volume cellulare, la regolazione enzimatica e la corretta regolazione del
rapporto acido-base.
Nei malati di
tumore si riscontra sempre un abbassamento tale differenza di potenziale tra 10
mV e 30 mV.
https://saluteradiosacoldigiuno.blogspot.com
è
la sintesi del libro SALUTE RADIOSA COL DIGIUNO dell’igienista Albert Mosséri,
che riferisce anche casi di guarigione con l’igiene naturale.
https://sistema-immunitario.blogspot.com
è la sintesi
del libro SISTEMA IMMUNITARIO LA PIU’ POTENTE DELLE MASCHERINE della dottoressa
oncologa Maria Rosa DI FAZIO col dottor Philippe Lagarde, altro celebre
oncologo. Fa comprendere che esistono alimenti che rendono cieco e sordo il microbiota
intestinale, che dovrebbe invece allertare il sistema immunitario e mettere
l’organismo in condizioni di riconoscere e attaccare le sostanze nemiche invece
di lasciarle entrare nel sangue.
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